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    Lazio, tensione Sarri-Lotito: cosa sta succedendo

    Lazio, tensione Sarri-Lotito: cosa sta succedendo

    • Tommaso Fefè
    Non ha risolto granché il summit di mercato a Formello ieri sera tra Lotito e Sarri. Nel senso che i colpi da fare per la Lazio sono sempre quelli (un terzino, una mezzala, un regista e un esterno d'attacco), ma il ritardo per provare a raggiungere gli obiettivi indicati dal tecnico è ormai enorme e le intenzioni di Lotito ("Scelgo io i giocatori", ndr) non si sono certo stravolte dopo due ore di confronto. Resta una tensione latente tra i due, con i toni che si sono almeno smorzati, per il momento, grazie a un compromesso: un paio di nomi della lista del mister si proverà a prenderli ad ogni costo. Se però le promesse dovessero essere disattese ogni scenario, anche il più clamoroso, potrebbe diventare realistico.

    GLI OBIETTIVI RAGGIUNGIBILI - Da inizio mercato Sarri spinge per avere Ricci, anche se il suo nome non è stato tra i primi a spuntare dopo la fine della stagione. Il gioiellino del centrocampo del Torino, che ha ben impressionato il tecnico toscano anche vedendolo nell'Under 21 azzurra, è di fatto l'unico profilo in lista per il ruolo di regista e per questo Lotito proverà un nuovo assalto in questi giorni, dopo che i precedenti tentativi nelle settimane passate erano stati tutti respinti. Se non altro per mostrare buona volontà nel cercare di sedare le ire di Sarri, che dopo il risultato della scorsa stagione si aspettava a prescindere maggior considerazione da parte della società in sede di mercato. Il presidente biancoceleste alzerà quindi l'offerta da recapitare a Cairo nella parte fissa, passando dai 15 ai 20 milioni. Con i bonus si arriverebbe così ai 25 chiesti dal patron granata. L'operazione resta difficile ma non impossibile. Possibile che nella trattativa vengano inseriti anche alcuni profili del vivaio laziale, ma bisognerà vedere se e quali effettivamente interesseranno ai piemontesi.
    L'altro profilo facilmente abbordabile per la Lazio, per accontentare Sarri, sarebbe il terzino sinistro. Pellegrini è ancora in ballo, nonostante il Nizza e il Milan stiano lavorando con la Juventus da diversi giorni. L'ex Roma, Cagliari e Eintracht preferirebbe di gran lunga tornare nella sua squadra del cuore, dove si è trovato bene tra gennaio e giugno, nonostante le poche presenze. Non è mai stato lui il primo favorito del tecnico (che aveva chiesto Parisi già dall’anno scorso, ndr) ma è comunque nella lista. La condizione per farlo tornare a Formello però è con la Juve si trovi un accordo alle stesse condizioni dell’anno scorso (prestito e compartecipazione al pagamento dell’ingaggio). Altri nomi sullo sfondo sono Doig e Valeri.

    SITUAZIONI SPINOSE – Si naviga a vista invece per gli altri ruoli. Berardi e Zielinski erano due chiodi fissi di Sarri ma sono destinati a restare sogni irrealizzabili: Lotito non sborserà mai 60 milioni (circa 30 milioni ciascuno). L’erede di Milinkovic era una priorità ma i nomi proposti in queste settimane erano tutti stati individuati senza minimamente consultare il tecnico che infatti ha bocciato in rapida sequenza Zakharyan, Kamada e Sow. Un atteggiamento oltranzista che ha irritato molto il presidente, che aveva praticamente chiuso le operazioni. Il motivo del diniego è stati ribadito ieri: non sono giocatori reputati adatti al 4-3-3. Il risultato è che il ruolo resta ancora scoperto.

    ATTACCO - In attacco Castellanos è stato un compromesso al ribasso. Il tecnico voleva Milik o Simeone. In carriera l’argentino ha fatto anche l’esterno offensivo, ma Sarri è stato chiaro: lui è il vice-Immobile, ora serve anche un ala. Karlsson dell’AZ è un ballo, ma anche lui non è il numero uno nella lista dei preferiti. E comunque a 10 giorni dall’inizio del campionato in Olanda difficilmente si potrà acquistare a prezzo di saldo, visto pure che lo stesso club di Alkmaar non ha necessità di cedere, avendo già monetizzato con Kerkez (altro nome che piaceva a Sarri e che è sfumato). L’impressione è che anche qui l’allenatore della Lazio dovrà accontentarsi di quello che deciderà Lotito (Isaksen, del Midtyjlland?). Resta l’evidenza invece che questa sia l’estate più problematica da quando l’allenatore toscano è sbarcato a Roma. E c’è la netta sensazione che, a prescindere da eventuali rotture anticipate, possa anche essere l’ultima se non ci sarà un cambio di rotta nella gestione della società.

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