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    Lazio, Gila: "Mi sento in debito con tutti, anche con i tifosi. Vorrei lasciare un segno qui come fece Nesta"

    Lazio, Gila: "Mi sento in debito con tutti, anche con i tifosi. Vorrei lasciare un segno qui come fece Nesta"

    Alla vigilia di Lazio - Bologna niente conferenza stampa a Formello. Baroni e la squadra sono concentrati sul posticipo delle 20:45, per riprendere il percorso da dove era stato lasciato due settimane fa a Monza. Arrivano però le parole di Mario Gila ai media ufficiali del club biancoceleste, pubblicate sul sito:

    AVVERSARIA - Sarà una partita difficile. Le gare dopo la sosta sono sempre insidiose, dovremo essere concentrati, pensando solo di voler conquistare i tre punti. Il Bologna ha molte qualità e lo hanno dimostrato con il loro rendimento nello scorso campionato. Per ora non hanno ancora ottenuto gli stessi risultati, ma il loro stile di gioco può crearci tanti problemi. Dovremo mantenere la stessa grinta delle ultime partite, lottando fino all'ultimo. D'ora in avanti ci aspettano solo avversari non facili e avremo bisogno di tutti. Servirà unione, cercando di mantenere sempre il nostro stile di gioco. Solo cosi potranno arrivare ancora risultati importanti".

    2024 - "Quest'anno Mi è cambiata la vita. Tutto il 2024 è stato bellissimo e ora spero di finirlo bene sia a livello di squadra che a livello individuale. Ho vissuto tante emozioni e sono riuscito a realizzarmi come calciatore. Sono cresciuto molto rispetto al passato, per questo ringrazio la società che mi ha dato fiducia. Io sono in debito con tutti, pure con i tifosi. Sento un sentimento di appartenenza perché la Lazio ti fa vivere emozioni che altrove non provi. Per questo sono contento di essere qua. Anche se abbiamo perso, Lazio-Bologna dello scorso anno secondo me è stata la mia miglior partita; ma anche quella vinta in casa contro il Celtic, che è stato il mio debutto in Champions League, me la ricordo molto bene. Se potessi invece vorrei rigiocare la gara contro l'Inter in Supercoppa italiana. Lì io e tutti i miei compagni avremmo potuto fare meglio".

    REAL MADRID - "Il mio primo idolo è stato Sergio Ramos e lo sarà sempre. Amo tutto di lui, il suo stile di gioco, come carica la squadra, quello che trasmette. Ho avuto la fortuna di potermi allenare con lui. Ora invece mi piace molto Gvardiol del Manchester City.Lo so che Barcellona, dove sono nato e Madrid, dove sono diventato un calciatore sono due città opposte. Me lo dicono in molti. Forse se fosse arrivata prima la proposta del Barcellona, probabilmente avrei accettato, per non allontanarmi da casa. Per fortuna però ho avuto la chiamata del Real Madrid, secondo me il miglior club del mondo. Per me è stato bellissimo. Il Dna del club è vincente. Tante squadre hanno grandi calciatori, ma l'energia che hanno al Real è incredibile e gli permette di realizzare rimonte impossibili. Quando sono sotto, sanno che con un gol tutto può cambiare. Mi sono rimasti impressi gli atteggiamenti, come ad esempio i campioni in rosa che gestivano ogni tipo di situazione, in campo e fuori. Poi ovviamente anche Ancelotti, che mi ha dato consigli preziosi. Dei compagni di squadra che ho avuto, per me il più forte era Toni Kroos. Non rubava l'occhio come gli altri, ma faceva vincere le partite dettando i ritmi di tutto. Era una follia come giocatore. Il talento di Isco invece è andato un po' sprecato, aveva una qualità pazzesca, eccezionale. Purtroppo i tanti infortuni hanno condizionato la sua esperienza al Real Madrid".

    NUMERO 34 - "Sono molto scaramantico. Avevo quel numero quando debuttai col Real. E quell'anno la squadra vinse il suo 34o titolo. Mi ha colpito questa coincidenza e per questo mi è rimasto questo numero".

    FUTURO DEL CALCIO - "Dopo Messi e Ronaldo, io penso a Lamine Yamal, ma anche a Casadó, Foden, Palmer, Witz, Bellingham. Messi e Ronaldo rimarranno però per sempre come dellle divinità per me. In Serie A invece mi piace molto Nico Paz del Como. Io però in passato ho condiviso molto con Bernabé, che oggi è al Parma. Per me è un top, è bravissimo.  Sono felice che ora giochi nella massima serie, perché se la merita".

    COME NESTA - "Vorrei essere ricordato dai tifosi qui alla Lazio come lo è Nesta. Sicuramente lui aveva uno stile molto diverso dal mio; però, ecco, mi piacerebbe come lui segnare un'epoca. Mi rimane in testa sempre come lui sia arrivato alla Lazio da bambino ed è andato via come uomo dopo aver vinto tanto e lasciato il segno. Tutto il mondo lo rispetta e lo ama".

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