C’erano più di 30 mila spettatori ieri al ballo dei debuttanti andato in scena all’Olimpico. Pioli ha dato la possibilità a tutti e sei i nuovi acquisti di esordire di fronte al pubblico amico, e nessuno è andato fuori tempo. Braafheid ha servito Candreva con l’assist per il primo gol, Basta è stato attento in fase difensiva e si è proposto con continuità in quella offensiva, De Vrij non è mai andato in difficoltà, Djordjevic ha fatto i movimenti giusti per aiutare i centrocampisti ad inserirsi e Parolo ha chiuso la partita col gol del 2-0. E Gentiletti? L’argentino era il più atteso. L’occhio di bue sulla pista da ballo era puntato su di lui. Quella del difensore centrale - riporta la Gazzetta Sportiva nell'edizione romana - era l’ultima casella da riempire durante la campagna acquisti, e c’era curiosità per capire se Lotito e Tare fossero riusciti a fare il colpo giusto con l’acquisto dal San Lorenzo. In realtà l’argentino ha catturato subito la scena con l’eleganza dei suoi movimenti. Al primo pallone toccato, subito il boato della Nord: stop di petto e sombrero su Rodriguez che lo pressava. Ha guidato la difesa in ogni momento, perfino a gioco fermo si avvicinava a De Vrij per dargli qualche indicazione. Col passare dei minuti il pubblico è sembrato innamorarsi di lui, quasi come se anche i tifosi volessero dimostrargli fiducia, quasi come se tutto lo stadio, e non solo gli uomini del reparto arretrato della Lazio, volessero farsi guidare da lui passo passo. E Gentiletti la fiducia l’ha prima sentita e poi ripagata, facendo esaltare la Nord anche con un’intervento in scivolata a metà campo, e restando sul terreno di gioco anche dopo il violento scontro con Djuric che gli ha provocato cinque punti di sutura in testa.