E’ riuscito a dribblare nostalgia, insicurezza e paura. Ora per Felipe Anderson la maglia della Lazio, e soprattutto i soldi che sono serviti per prelevarlo dal Santos un anno emezzo fa pesano dimeno. Per il Pipe, quei nove milioni emezzo hanno sempre rappresentato una grande pressione, una responsabilità, ma adesso il brasiliano è un’altra persona, un ragazzo sicuramente più sereno. Sono bastate tre prestazioni di livello, due gol e due assist decisivi per farlo conoscere al meglio e finalmente apprezzare dai tifosi. Sabato scorso, al quinto della ripresa, si è avuta netta la sensazione che avesse deciso di farla finita e sbloccare la partita una volta per tutte. E così - come riporta Il Messaggero - è stato: scatto impressionante sulla destra, quasi dieci metri presi a Del Grosso in un secondo, palla al centro e gol di Mauri. Stessa dinamica una quindicina di minuti dopo, con identico finalizzatore. In quel preciso momento la gente, Pioli, i compagni e la società hanno capito che il ragazzo ha preso coscienza della sua forza e del suo talento. Non è stato facile per Felipe. Proprio un anno fa di questi tempi, il brasiliano era al centro delle polemiche perché deludeva e in campo quasi spariva. Qualche buon guizzo, tanto impegno,maniente di più. Lui ne soffriva e nonostante illustri compagni come Klose ed Hernanes lo invitassero a restare tranquillo e non ascoltare gli attacchi, il fantasista stava male e non riusciva a fare in campo quello che sapeva fare, giocare divertendosi. Ora non vede l’ora di scendere in campo a San Siro. Un po’ per rivedere l’amico Hernanes, che affettuosamente chiamava Herni, un po’ per rifarsi, visto che a Milano ha sempre perso. Due volte ci ha giocato, due volte ha rimediato sconfitte, l’anno scorso nel finale di campionato proprio con l’Inter è uscito sconfitto 4-1, mentre quest’anno, alla prima giornata, il Milan ha vinto per 3-1. Stavolta Pipe vuole che vada diversamente, ha bisogno di una prestazione di livello in uno stadio importante, contro una squadra importante. Vuole far vedere al suo amico Hernanes che il piccolo Felipe è cresciuto e che ora sa camminare da solo e, perché no, decidere pure le partite.