Lazio, Fabiani: "Il calcio si fa con o senza Fazzini, non seguiamo solo lui. Ringrazio i tifosi per la loro mentalità"
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TIFOSI - “A me la sconfitta con l’Inter ha dato anche soddisfazione, perché ho visto lo stadio applaudire comunque la squadra: è un sintomo di fiducia e di una mentalità vincente che si inizia a intravedere. Non ci sono 6 gol di scarto tra noi e l’Inter, ma certe sconfitte aiutano a crescere e il tributo dato dall’ambiente alla squadra mi rimarrà impresso. Mi piace vedere una crescita continua nella mentalità, anche da parte dei tifosi. Voglio ricordare il loro apporto, che non è mai mancato; è stato bello quando sono venuti alla stazione prima di Napoli. A me non piacciono le sviolinate. Alcuni momenti però, è innegabile, hanno segnato un punto di incontro tra tutte le componenti nel mondo Lazio. All’inizio da parte dei tifosi era legittimo lo scetticismo. Non è che tutti possono sapere tutto del background di una persona. A me non piace apparire e autocelebrarmi. Tutto quello che è successo la scorsa stagione è normale che portasse a dei dubbi e delle critiche. Lo so e mi è andato bene tutto. Fa parte del gioco e del mio lavoro. Non serve che nessuno si scusi con me. È stato tutto giusto così come è andato”.
REGALO AI TIFOSI - “Stiamo attivando le procedure per fare una sorpresa ai tifosi per il nuovo anno. Il presidente è già d’accordo. Nei prossimi giorni, prima di domenica prossima, faremo un allenamento a porte aperte al Fersini (il campo con le tribune nel centro tecnico di Formello, ndr). Servono i vari permessi per l’ordine pubblico, ma penso non ci saranno grossi problemi. Il mondo Lazio sta dando qualcosa di straordinario alla società e questo dà una grande forza e una mentalità vincente”.
CONFRONTI - “Ci sono confronti giornalieri nella Lazio. Alcune scelte in estate le abbiamo condivise anche con lo spogliatoio stesso. Siamo abituati a confrontarci con tutti e a prendere consigli da tutti. Il lavoro di squadra significa questo. C’è condivisione tra staff, giocatori e dirigenza. Sta emergendo da parte di tutti la voglia di conseguire il risultato a tutti i costi. Gli applausi vanno a Baroni, che con la sua dose di umiltà si è calato subito nella parte, ma anche ai ragazzi che lo stanno seguendo fin qui molto bene. Non mi soffermo su numeri e statistiche ma penso solo a quello che dovrà accadere nella prossima partita. Non ho tempo di soffrire o gioire per il passato. Sono felice della mentalità vincente che pian piano sto vedendo tutti stanno acquisendo. Abbiamo iniziato un percorso e già siamo al 40-50% percento di quello che abbiamo in mente ma non possiamo cullarci, dobbiamo dare impulso alle nostre idee”.
GIOVANILI E FEMMINILE - "Le giovanili da qualche anno stanno dando dei buoni risultati, ma il lavoro è appena agli inizi. Il presidente stra costruendo un accademia proprio qui adiacente al centro tecnico. Penso ci sarà un grosso impulso nel futuro all’interno del variegato mondo biancoceleste. La società vuole crescere in tutte le sue sfaccettature. Oggi le infrastrutture per una società sono fondamentali e noi dobbiamo recuperare un po’ di terreno perduto, ma ci sono i tempi per poterli fare.
Quest’anno la Lazio Women poteva avere qualche punto in più, ma il calcio si sa essere uno sport strano. C’è stata un po’ di sfortuna negli episodi, ma in un campionato difficile come la Serie A, che ha differenze abissali con la Serie B, sono convinto che potremo ancora dire la nostra nel girone di ritorno”.
CRESCITA IN EUROPA - “Al netto di alcune situazioni particolari, negli anni complessivamente la Lazio ha sempre fatto bene in Europa. Ci sono anche dei trofei in bacheca, vinti in passato. Ma io sono un tipo che non si accontenta mai. La mentalità deve essere recepita da chi va in campo. Per noi conta vedere giorno dopo giorno questa crescita. E il percorso fatto fin qui in Europa League dimostra proprio questo. Vogliamo continuare così”.
MERCATO - “Fazzini è un ottimo giocatore, monitorato dal nostro scouting, ma comunque lo conosciamo bene. Ci tengo a dire che il mercato non lo fanno i social né io da solo, figuriamoci. Servono convergenze di tutte le persone preposte. Faccio l’esempio di Dele-Bashiru. Fosse dipeso solo da me le percentuali per il suo arrivo sarebbero state basse. Invece lo scouting ha fatto il suo lavoro, Baroni lo ha visto, il presidente ha dato il suo contributo e ad oggi ecco che il ragazzo ci sta dando risposte sul campo. A me non piace l’idea dell’uomo solo al comando. Io mi confronto con tutti, perché il calcio non l’ho inventato io. Il calcio si fa con Fazzini ma anche senza. Se ci sarà l’opportunità la coglieremo, ma ci sono anche altri profili che stiamo visionando. Qualcosa la faremo, ma ricordo che questo si chiama mercato di riparazione. Noi al netto di qualche infortunio dobbiamo riparare poco. Se però possiamo migliorare lo dobbiamo e lo vogliamo fare. Mi sento di dire che non faremo operazioni per compiacimento, ma solo ciò che sarà funzionale al progetto. Altrimenti andremmo fuori dagli schemi che ci siamo prefissati”.
CASTROVILLI - “Castrovilli è un giocatore su cui abbiamo scommesso quest'anno, con un anno di contratto. Sapevamo dei suoi problemi, anche se i fastidi di operazioni passate non gli hanno mai dato problemi. Quando è stato chiamato in campo ha fatto la sua parte. Certo, poteva fare molto molto di più. Ma è anche vero pure che non ha potuto avere il minutaggio nelle gambe a causa del problema a novembre. E in questo momento togliere minuti a Rovella, Guendouzi, Dele-Bashiru non è facile. Allo stesso tempo non è semplice trovare un giocatore che possa pareggiare il loro rendimento. L'asticella oggi si è leggermente alzata”.
VARIABILI - “Le varianti degli infortuni vanno considerate. Altre squadre hanno avuto tanti infortuni. Da questo punto di visto Baroni è stato un fenomeno, gestendo bene a volte anche qualche paturnia e non solo dei malanni fisici. Il mister non si è mai appellato a chi non aveva a disposizione. Significa che tutti la pensano allo stesso modo. I voti li do solo a fine stagione. Col senno di poi, laddove tutto è migliorabile, si può anche dire che si è sbagliato qualcosa. Ma io ci metterei la firma a sbagliarne solo uno o due su quattordici elementi presi. Non parlerei di errori. C’è chi tarda di più ad entrare nei meccanismi, chi invece ci mette più tempo. Bisogna dare modo ai ragazzi di esprimersi. Alla fine tra coppe campionato, chiunque è stato chiamato in causa ha dato il proprio contributo. Da qualcuno mi aspettavo una crescita più sostanziale, ma non do colpe. Io sono convinto che tutti gli investimenti fatti in questi due anni daranno i loro frutti”.
POSSIBILI ADDII - “La Lazio ha il suo fascino e di quello che possono avere le altre squadre non mi preoccupo. Gila ha ancora alcuni anni di contratto con noi. È stata brava la società, all’epoca, a portarlo qui quando non era nessuno. Ci è voluto un po’ per vederlo in campo, ma poi ha avuto la forza di conquistarsi la scena con tutti gli allenatori che ha avuto. Lotito poi, lo sapete, è sempre restio a mandare via i giocatori. Sarà difficile far partire qualcuno anche difronte a possibili offerte. Io sarei per prendere e cedere continuamente e in questo aspetto sto ancora cercando di trovare un equilibrio con Claudio (ride, ndr); in ogni caso, il proprietario è lui e, al netto di quello che gli si può dire o meno, questo è forse l’unico punto su cui non siamo sempre perfettamente allineati. In generale comunque, la Lazio non mette alla porta nessuno. Chi vuole prendere altre strade può farlo. Lo si è visto anche la scorsa estate. Si cercano sempre le soluzioni migliori per tutti. A me sarebbe piaciuto lavorare ancora con certi mostri sacri che sono stati qui in questi anni. Alcuni hanno preferito fare altre valutazioni e la società li ha accontentati”.
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Leggi male, valle pure a riprendere le mie previsioni. Pedro importante e meritevole di conferma,...