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Lazio: Djordjevic la scommessa per l'Europa
Certo, detto così sembra facile. Ma il lavoro di Pioli - come riporta il Corr. Sera edizione romana - ha già incontrato le prime difficoltà. Quelle su Federico Marchetti preoccupano perché in porta c’è da fare una scelta netta e precisa: lì il compromesso non esiste. Il portierone rientrerà a breve tra gli effettivi, l’efficienza fisica è ripristinata e il Cesena rappresenta il primo check-point. Tra lui e Berisha non c’è paragone, c’è la stessa distanza che separa l’eccezionale dal normale. A patto che i nervi reggano, però. Finora è stato un continuo di rinascite abortite. Ma se sarà possibile tornare a credere nei miracoli di Marchetti, allora Pioli potrà dedicarsi alla difesa in relativa tranquillità.
Relativa, comunque. Perché, è bene essere chiari, è dall’inserimento di Gentiletti che passa l’equilibrio della squadra. L’argentino è un ufo che atterrerà il 14 all’Olimpico, ma in effetti è pure l’unica chance per tappare il buco in difesa e far fruttare l’investimento multi milionario su De Vrij. Su Santiago, insomma, la scommessa ha posta doppia. E pure su Djordjevic, visti i bioritmi del Klose di San Siro, pesa una bella responsabilità. La prima (o meglio, i primi 20’ di campionato) è stata incoraggiante. Il piglio è quello giusto perché è piaciuto sia a Pioli che ai laziali. Se ingrana lui, allora, potranno essere assorbiti pure il «mal di pancia» di Candreva o l’attuale scarsa vena di Keita. Mentre il «gemello» dello spagnolo, Felipe Anderson, ha già capito che quest’anno non avrà altra scelta: «È arrivato il momento di dimostrare il mio valore». Decisamente. Ci sono 9 milioni di motivi per ritentare la fortuna.