Lazio su Djordjevic, velenoso con impiegati e giornalisti
Filip Djordjevic cinico lo è già, tranquilli. Sotto porta, in allenamento, con i suoi dirigenti e pure con i giornalisti. Un mese fa l’Equipe, non esattamente un foglio di quartiere, gli ha chiesto un’intervista. 'No grazie', la sua risposta. I giornalisti hanno provato a insistere: 'Ci bastano 15 minuti'. Ma Filip li ha freddati: 'Per me neppure due vanno bene'.Chissà se alla Lazio sotto questo aspetto cambierà. Quel che resterà immutato — giura chi lo conosce bene — è il suo rapporto tremendamente familiare con il gol. Otto reti in 13 partite in questa stagione di Ligue 1, abbastanza per trascinare il neopromosso Nantes al quarto posto in classifica. Anche questo è Djordjevic - spiega la Gazzetta Sportiva nelle pagine romane - promesso sposo biancoceleste: con lui Lotito ha un accordo definito nei dettagli. L’ha convinto, lui che tipo semplice non è. Introverso al punto che in allenamento ogni tanto devono scuoterlo. Ma è una sua caratteristica: 'In campo sembra quasi che si nasconda — racconta un compagno —. A un certo punto ti scordi di lui ed è proprio in quel momento che beffa i difensori avversari. Per intendersi: è un Inzaghi'. Alla Lazio ci metterebbero/metteranno la firma. Forse gli unici del Nantes ad esultare saranno quei dirigenti che Djordjevic prese di mira ad agosto, per una partita vinta dal Nantes (contro il Bastia) ma sulla quale pende ancora un ricorso perché il club schierò un giocatore squalificato: 'Vedo intorno a me 60 impiegati del club ma molti di questi non so cosa facciano, vengono pagati per non fare niente — disse Filip —. Sono dei dilettanti, ecco il punto'. Attaccante cinico, anche qui.