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Lazio decimata, la Juve deve vincere per forza. Altrimenti sarebbe gravissimo e ingiustificabile
Strakosha, Leiva e Immobile rappresentano per tre quarti l’asse portante della Lazio. Non c’è paragone con le assenze in difesa (Alex Sandro, de Ligt e Chiellini) e a centrocampo (Ramsey) della Juve. Primo, perché nessuno nella Lazio segna quanto Immobile, Scarpa d’Oro europea e miglior marcatore italiano l’anno scorso. Secondo, perché la Juve ha, nei ruoli scoperti, alternative credibili e collaudate (Danilo, Demiral, McKennie o Kulusevski), mentre la Lazio no (senza offesa per nessuno). Stando così le cose, la Lazio (solito 3-5-2) giocherà con Reina in porta. Luiz Felipe, Acerbi e Radu centrali difensivi. A centrocampo, Marusic, Milinkovic Savic, Cataldi, Luis Alberto e Fares. Davanti Correa e Muriqi.
A dispetto del calcio “liquido” e visionario attribuito ad Andrea Pirlo, la Juventus risponderà con un 4-4-2 perfettibile, ma già solido, logico e funzionale. In porta Szczesny. Bonucci e Demiral centrali di difesa (chiamati all’uno contro uno con Correa e Muriqi), Cuadrado e Danilo esterni bassi, ma con licenza di alzarsi. In mezzo Arthur con Rabiot (coppia meglio assortita di quella costituita da Arthur e Bentancur), a destra McKennie (che andrà a fare anche il trequarti come a Cesena contro lo Spezia), a sinistra Chiesa. Tuttavia non mi stupirebbe se Kulusevski prendesse il posto di Chiesa, magari spostandosi a destra, con McKennie a sinistra.
Piuttosto troverei anomalo l’impiego di Kulusevski a destra e di Chiesa a sinistra. E’ vero che i due potrebbero inibire l’attività di Marusic e Fares sulle fasce, ma è altrettanto vero che la Juve rinuncerebbe ad un equilibrio appena reperito. Ovvio che McKennie non abbia la tecnica e il dinamismo di Kulusevski, ma, al contrario dello svedese, ha una maggiore propensione ai contrasti e sa diligentemente mettersi dietro la linea della palla quando la fase offensiva è dell’avversario.
La Juve non può perdere, la Lazio neppure. Ma il pareggio - il risultato più probabile - non servirebbe a nessuno. Perciò prevedo una partita combattuta e aperta, magari con molti gol. La Juve uno lo prende sicuro, la Lazio anche. Pirlo ha detto che non bisogna perdere palla in mezzo al campo, perchè la Lazio quando riparte fa male. Ha ragione, ma Muriqi, per quanto atteso al salto di qualità, non è Immobile. Piuttosto vedo lesto e molto pericoloso Correa, che sa sottrarsi alle marcature senza dare punti di riferimento.
Ma l’ho detto, se la Juve non vince dovrà recitare il mea culpa. Oltretutto, mentre in Champions League la Juve è andata a passeggiare in Ungheria (poco più di un allenamento), la Lazio ha accumulato tossine a San Pietroburgo dove, come a Torino con il Toro, ha rischiato la sconfitta, rimediando alla fine con il provvidenziale e puntuale Caicedo (perché titolare no?). In un campionato strano e in una giornata che propone qualche altro scontro diretto (Atalanta-Inter), una Juve vincente potrebbe ritrovarsi solitaria dietro il Milan. Anche se lunedì la Corte Federale probabilmente riformerà il 3-0 a tavolino contro il Napoli (gara da giocare), il passo in avanti sarebbe apprezzato. E con la vittoria crescerebbe anche la sicurezza. Non proprio un optional, in questo problematico inizio.