Lazio da scudetto:| Si vede la 'mano' di Petkovic
Conte: «Il gol di Floccari? Non scandalizziamoci solo se si sbaglia pro-Juve».
«Non è che se l’errore è contro la Juve va bene, e se è a favore apriti cielo. Stiamo crescendo: questa squadra sarebbe piaciuta all’Avvocato, come piace al presidente».
Petkovic: Scudetto? Noi siamo in corsa.
«Vogliamo vincere sempre e abbiamo le qualità giuste. Il titolo dipende solo dalla Juve, noi non ci nascondiamo». Rincorsa da primato, 14º risultato di fila: eguagliato Eriksson.
Mano o non mano, il gol in campionato lo aspettava da mesi: «Non ho esultato dopo il gol, ma questo non c’entra nulla col fatto contestato. Io a Bergamo ho passato due anni importanti, è per questo che ho preferito non festeggiare. L’episodio? Forse ho sfiorato il pallone con la mano, ma ero molto vicino, avevo il braccio attaccato alla gamba, non so se sia accaduto. Il guardalinee era a due metri, non è stato nulla di eclatante come spesso accade». Mano o non mano, il gol è di Floccari e lui se lo tiene stretto: «Sono contento per me e la squadra». Prima rete in questa serie A, la aspettava da mesi.
IL RUOLO - Floccari con Klose, non è solo un vice. Può giocare con Miro, l’ha dimostrato anche ieri. Petkovic crede nelle due punte, possono essere una soluzione valida anche dall’inizio, non solo in corsa. Il mago è lui, l’ha dimostrato, deciderà da solo. Di certo ha fatto bene a confermare bomber Sergio, bravo Vlado. Parla il campo e il campo ha consacrato Floccari come prima alternativa di Klose e non solo. In verità il ruolo inizia a stargli stretto. E’ in grande forma, giocò benissimo contro il Catania in Coppa Italia, firmò due assist, gli mancò solo la rete. Se l’è presa ieri contro l’Atalanta, la squadra che lo rilanciò nel grande calcio: «Sono contento perché è dall’inizio dell’anno che la rosa della Lazio viene considerata importante. Noi che giochiamo di meno dovevamo farci trovare pronti, così è stato».
LA JUVE - Floccari e la Lazio puntano la Juve senza fare troppi calcoli. Ma quanto è bella la classifica...: «Fa piacere avvicinarsi a una grande squadra come la Juventus. Non ho visto le immagini della partita di Parma, ma con la Sampdoria fece un’ottima prestazione. E’ stimolante essere vicini alla prima della classe, però è molto dura. Per adesso il nostro atteggiamento ha pagato, quindi continuiamo così. E’ stata un’ottima domenica, la strada è lunga». Scudetto? Parola magica, parola proibita nello spogliatoio: «E’ troppo presto per parlare di scudetto, la Juve è fortissima. E’ una grande squadra, ha accusato un calo di risultati, non di prestazioni. Le somme le tireremo più avanti». Floccari c’è, si può credere in lui. Floccari non è solo un panchinaro, non lo è mai stato. Deve giocare per carburare, sa farsi valere come bomber e come assist-man, come uomo-squadra: «Nei momenti decisivi è importante farsi trovare pronti, io lavoro per questo. Sono contento perché ho dato una mano alla squadra». Sedici presenze, otto in campionato, sei in Europa League, due in Coppa Italia. E quattro gol (uno in serie A, 3 in Europa), sono questi i numeri di Floccari. Ha scelto di restare a Roma, aveva tante richieste, sapeva che gli spazi sarebbero stati strettissimi. Non ha cambiato idea, sta vincendo la sua sfida: «So di far parte di una grande squadra e abbiamo fatto chiarezza sul mercato, ci ha pensato la società. Ho fatto una scelta in modo consapevole, sapendo di trovare meno spazio. Far parte di un gruppo importante significa anche questo, io sono contento di stare a Roma».
L’ANALISI - Sergio è entrato nel secondo tempo, ha cambiato la partita: «Abbiamo condotto bene la gara - ha aggiunto l’attaccante a Lazio Style Radio - contro una squadra molto compatta. L’Atalanta concede poco, ha buone individualità, ad esempio Cigarini a centrocampo. Le gare come queste, che sulla carta sembrano semplici, in realtà sono le più difficili perché l’avversario chiude tutti gli spazi». Floccari crede in questa super Lazio, la invita a insistere: «Dobbiamo continuare così, con questa mentalità, pensando che le partite sono tutte difficili». Lo sarà anche quella di Palermo: «Al di là della classifica i rosanero sono un’ottima formazione, l’ambiente del Barbera può mettere in difficoltà chiunque».
Campionato riaperto, ma non ditelo a Lotito. Lui predica calma: «Non abbiamo riaperto nulla, stiamo cercando di fare il nostro con molta dignità, con molta umiltà. Il motto è pro Lazio, anti nessuno» . Pro Lazio, è la formula di Petkovic, è piaciuta al presidente. Lotito gongola, si gode una Lazio fortissima, la più forte della sua gestione: «Dobbiamo mantenere questo profilo per raggiungere i nostri obiettivi» , è la ricetta del presidente. Niente voli azzardati, umiltà, consapevolezza, fame, sono queste le regole da seguire.IL MERCATO - Lotito non vende sogni, ma solide realtà, è un altro degli slogan che utilizza. E’ tagliato su misura per parlare di mercato, la Lazio pensa di rinforzarsi. Il presidente, nel giorno del compleanno biancoceleste, parlò di «una ciliegina sulla torta» riferendosi ad un possibile acquisto. L’intenzione c’è: «La ciliegina? L’importante è che sia senza l’osso perché può andare di traverso ed è pure pericoloso per il soffocamento. Io ho solamente detto una cosa. Ho detto che abbiamo una squadra che è stata allestita con grande consapevolezza, con i mezzi utili per potersi confrontare alla pari con tutti» . La Lazio è unita, la società non vuole rovinare il clima che si respira a Formello. Un acquisto in più, se sbagliato, potrebbe causare problemi ambientali: «Questa squadra - ha spiegato Lotito - ha creato un clima empatico all’interno dello spogliatoio, qualsiasi inserimento potrebbe turbare l’equilibrio. Se c’è qualcosa di particolare che rispecchia le famose tre prerogative, se è funzionale all’accrescimento sportivo e tecnico, ma anche all’equilibrio dello spogliatoio, la società non si sottrarrà. Non si trova uno come Klose, un campione così» . Lotito non si tira indietro, le sue spiegazioni hanno un fondamento. La Lazio vince, convince e si diverte, ragiona pensando al gruppo: «L’inserimento di un giocatore diventa complicato soprattutto adesso» . Eventuali nuovi acquisti devono essere compatibili con le esigenze tecniche e di gruppo. La Lazio lavora sul mercato, non smette mai di farlo: «Stiamo lavorando su una serie di fatti, abbiamo acquisito giocatori molto giovani che debutteranno in prima squadra» , ha ribadito Lotito. Il primo giovane in lista è Keita, l’ex gioiellino del Barcellona. Ha esordito con la Primavera sabato, ha firmato un assist e un gol, si prepara al salto. Il patron è tornato a parlare di Lampard, stavolta se l’è cavata con una battuta: «Ho sempre detto che le lampadine le accendo di sera quando si spegne la luce (risata) . In questo momento non siamo in condizione di notte fonda...».
IL GOL - Il gol di Floccari? Ecco la posizione del presidente: «Son o episodi che fanno parte del gioco. Il tocco di Floccari è involontario, prende la palla prima con la coscia e poi con la mano. E’ un problema di volontarietà. L’arbitro di porta ha detto che il gol era valido perché il tocco era involontario. Io ho parlato con il giocatore e ha detto che non è stato un fallo volontario. Nei miei giocatori c’è un atteggiamento di trasparenza, basta vedere l’episodio di Marchetti» . Il riferimento di Lotito è ad un corner assegnato all’Atalanta nel primo tempo: l’arbitro non aveva ravvisato la deviazione di Marchetti, è stato il portiere a confessare il tocco.
LA POLITICA - La politica. Lotito conferma, potrebbe scendere in campo: « Se ci fossero le condizioni, per senso civico ho dato la mia disponibilità».