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Lazio, continua il pressing per il rinnovo di Sarri. E ieri incontro Tare-Ramadani
IL PUNTO - Per ora Sarri è concentrato sul finale di campionato. Centrare un piazzamento in Europa - obiettivo minimo stagionale - è la base economica e tecnica su cui progettare l'immediato futuro. Il presidente lunedì scorso si è detto fiducioso della permanenza dell'allenatore, legato comunque da un contratto fino al 2023, ma nel quale è ancora valida la clausola che gli permetterebbe di liberarsi entro il 30 maggio per una destinazione estera. Il patron vorrebbe disinnescarla, perché desideroso di proseguire il percorso iniziato un anno fa. La proposta di prolungamento fino al 2025 resta valida e c'è tutta l'intenzione di venire incontro alle richieste per il rinnovamento dell'organico della squadra. Bisogna però passare ai fatti.
NECESSITÀ - L'unità di intenti e le promesse non bastano. Servono le garanzie che la rosa sarà rinforzata con almeno 7-8 innesti e alleggerita degli elementi in esubero. Almeno un portiere (due se andrà via anche Reina, ndr) e due centrali difensivi, più un terzino sinistro saranno indispensabili per rifondare completamente la difesa. Poi serviranno un mediano e una mezzala, per rimpiazzare l'addio sicuro di Leiva e quello molto probabile di Milinkovic. E infine un attaccante di riserva, magari che possa giocare sia da punta sia da esterno. Tutto questo inoltre servirà farlo - almeno per una buona parte - prima dell'inizio del campionato, per evitare di iniziare in salita una stagione che partirà il 12 di agosto.