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  • Lazio, febbre Cissé:| La sua prima giornata

    Lazio, febbre Cissé:| La sua prima giornata

    • M.A.

    Scene di ordinaria e sana follia a tinte biancocelesti in onore del Leone Nero. E' un sogno che si materializza, che si trasforma in realtà: Djibril Cissè arriva nella capitale e accende un entusiasmo che non si vedeva da anni. Per ricordare scene simili bisogna tornare al 2004, quando ci fu il ritorno di Paolo Di Canio; oppure a quando, nell'estate del 2000, Sergio Cragnotti presentò Hernan Crespo a Formello. Di stagioni, da allora, ne sono passate tante. La giornata romana di Cissè inizia alle 10.13, quando il nuovo centravanti laziale, dopo aver recuperato personalmente il bagaglio e un po' comprensibilmente spaesato, esce dal terminal 3 dell'aeroporto di Fiumicino. Lo attende un delirio e un calore impressionante. Sono mille i tifosi della Lazio che ieri mattina hanno invaso Fiumicino prima e la clinica Paideia poi, per dare la giusta accoglienza a Djibril Cissè. Il nuovo re della tifoseria.

    'Olè, olè, olè Cissé', il coro più gettonato dai supporter laziali che per quasi un'ora hanno atteso il loro nuovo idolo. Sbarcato a Roma con un volo Aegean da Atene, Djibril non ha ancora i capelli tinti di celeste (ma se li farà, garantito), è vestito con una giacca nera con spolverino lucido, una maglietta scura e dei bermuda grigi, ma quello che salta agli occhi sono il suo anello di brillanti e le sue scarpe zebrate. E' sorpreso da così tanto entusiasmo ma sorride a tutti. La gente non sta nella pelle e pur di toccarlo, salutarlo, si accalca. Non mancano momenti di tensione, anche per gli altri viaggiatori, la maggior parte incuriositi più che preoccupati. La guardia di Finanza è costretta a creare due cordoni per far passare il giocatore, ma è inutile. Cissè viene travolto e nella ressa qualcuno riesce a sfilargli i suoi pittoreschi occhiali neri. 'Pas de probleme' (non c’è problema), fa Drjibil sempre con il sorriso, rivolgendosi a un dipendente della Lazio.

    Con uno slalom perfetto, il giocatore e i due dipendenti laziali, Manganaro e La Ragione, riescono in corsa a montare su una mercedes nera. Mentre stanno per partire, però, la macchina viene circondata dai tifosi in festa e viene un po' sbalottolata, con l'autovettura del team manager Manzini (ad Auronzo con la squadra) che ne esce un po' a pezzi. Ma tant'é. Il giocatore ora è diretto alla clinica Paideia per le visite mediche. Altro bagno di folla, ma stavolta la sicurezza della clinica riesce a spuntarla. I controlli durano circa due ore e mezzo. I medici restano impressionati dalla forza e dalla resistenza di Cissè, che uscendo riesce a dire solo un 'Forza Lazio'. Ma basta questo per accendere di nuovo l'entusiasmo.

    Il ragazzo, in viaggio dalle sei di mattina, è stravolto dalla stanchezza, riesce a rifugiarsi in un albergo a Ponte Milvio, lo stesso dove abita Reja. Qualche ora di riposo e poi la tanto sospirata firma del contratto davanti al presidente Lotito, al ds Tare e al segretario Calveri. Accanto a lui ci sono il manager Piola e il direttore sportivo del Panathinaikos Kontikas. Il suo accordo avrà una durata di quattro anni, con un ingaggio di 2,1 milioni di euro netti a stagione. Probabilmente stamattina, a meno di ulteriori intoppi burocratici sul fronte Panathinaikos, Djibril Cissè raggiungerà i nuovi compagni ad Auronzo di Cadore. E partirà l'avventura laziale. Raggiante il presidente Lotito: 'Klose-Cissè, coppia perfetta. Il tedesco rappresenta lo stile di vita austero. Cissè mostra tutta la sua voglia di far bene in campo. Uno è composto, l'altro colpisce per quanto è estroverso'.

    (Il Messaggero)

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