Lazio su Thereau,| Campedelli: 'Cado dalle nuvole'
La Lazio è attesa da un doppio fondamentale appuntamento: in Europa League col Fenerbahce e in campionato con i 'cugini'.
Il derby comincia a Istanbul, le mosse di Petkovic.
L’allenamento sotto la pioggia di Formello, le risposte positive di Mauri e Klose, la prova di Lulic sulla fascia destra. E mezza giornata di riposo. La Lazio si ritroverà alle 9 questa mattina a Formello: alle 10,30 il decollo in charter da Fiumicino, due ore e 45 minuti di volo per raggiungere Istanbul. Alle 18 italiane la conferenza stampa di Petkovic allo stadio Sukru Saracoglu, riaperto dall’Uefa dopo due turni di squalifica scontati nelle partite con il Bate Borisov e il Viktoria Plzen. E’ annunciato l’esaurito, quasi cinquantamila spettatori, di cui 473 provenienti da Roma. Polizia turca e Uefa terranno gli occhi aperti: sul Fenerbahçe pende l’estromissione (pena sospesa) dalla prossima edizione delle coppe europee, la Lazio giocherà a porte chiuse i quarti di ritorno e i suoi tifosi domani verranno guardati con la lente di ingrandimento. Anche domenica scorsa all’Olimpico sono stati esposti striscioni di protesta nei confronti di Platini. Sarà il caso di concentrarsi sul campo, evitando di provocare altre multe ai danni della società biancoceleste, che ha preferito rinunciare al ricorso al Tas.
ARBITRO – Si punta alla semifinale, che la Lazio non centra da dieci anni. La squadra guidata da Mancini venne fermata dal Porto di Mourinho dopo aver eliminato nei quarti il Besiktas. Era il 20 marzo 2003 e i biancocelesti, nel giorno in cui scoppiava la seconda Guerra del Golfo in Iraq, vincevano 2-0 a Istanbul con i gol di Fiore e Castroman. Petkovic si augura che il precedente sia favorevole. Si presenta con il miglior attacco dell’Europa League e il primato di imbattibilità, 7 vittorie e 5 pareggi in 12 partite compresi i play off di fine agosto con gli sloveni del Mura. Ci vorrà un briciolo di buona sorte e un arbitraggio imparziale. L’Uefa ha designato lo scozzese William Collum, 34 anni, insegnante di Glasgow. Dicono abbia il rigore facile nel fischietto. E allora occhi aperti in area di rigore.
VIAGGIO – Si tratterà di una lunghissima trasferta. Nell’ottica del derby e per evitare un rientro all’alba, giovedì notte la Lazio dormirà a Istanbul. In terra turca è previsto un leggero allenamento alle 11 di venerdì mattina, dopo l’ora di pranzo il ritorno a Roma con atterraggio a Fiumicino previsto intorno alle 17. Petkovic convocherà 19 giocatori, compresi i baby Guerrieri (terzo portiere), più Crecco (centrocampista) e Rozzi (attaccante) per la panchina. A Formello resteranno gli infortunati Konko, Dias, Brocchi, Pereirinha più Saha e Stankevicius, fuori lista Uefa. Ci sono almeno tre dubbi da sciogliere per la formazione da opporre al Fenerbahçe.
INTERROGATIVI – Sulla linea difensiva Petkovic deve battezzare il terzino destro. Gonzalez potrebbe essere confermato, ma ieri è stato provato anche Lulic. Cana e Ciani dovrebbe formare la coppia centrale. Radu si muoverà da terzino sinistro. Ciani è in ballottaggio con Biava. Il francese potrebbe vedersela in marcatura con Moussa Sow, che conosce bene per la lunga militanza in Ligue 1. Si sono affrontati quando vestivano le maglie di Bordeaux e Lilla ma anche in precedenza, quando Sow trascinava il Rennes e Ciani giocava nella difesa del Lorient. Petkovic ha intenzione di iniziare con Ederson e Kozak. Possibile il 4-2-3-1 a specchio con il Fenerbahçe. La scelta del terzino destro (Gonzalez o Lulic) dipende dall’allestimento del centrocampo. Vlado deve decidere se impiegare o meno Hernanes, apparso stanco con il Catania, ed ha appena recuperato Mauri. Candreva, Onazi e Ledesma dovrebbero entrare nel blocco dei titolari.
Thereau, un’antica passione.Il ds Sartori non sa niente, Campedelli non conferma, eppure l’incontro con Lotito c’è stato ed è avvenuto la settimana scorsa a Villa San Sebastiano. Lazio e Chievo hanno parlato di Cyril Thereau, 30 anni da compiere alla fine di aprile, 29 presenze e 7 gol in questo campionato, contratto in scadenza il 30 giugno 2014. Non rinnoverà e il Chievo lo ha messo in vendita. La Lazio è interessata. Non è l’unica. Il nome del francese era stato accostato nei giorni scorsi anche alla Fiorentina. Secondo alcune indiscrezioni il club viola avrebbe offerto 3,5 milioni e il prestito di Seferovic o Camporese. Qualche giorno fa è entrata in scena la Lazio. Lotito ha ricevuto Campedelli a Villa San Sebastiano. Un semplice colloquio, non ancora una trattativa, ma l’idea di andare avanti o di approfondire il discorso più avanti è concreto. Già l’estate scorsa la società biancoceleste aveva chiesto informazioni su Thereau. Piace per le sue caratteristiche di jolly offensivo: può giocare da prima e da seconda punta, ma anche come trequartista dietro a due attaccanti. Possiede progressione e buona tecnica nonostante l’altezza. Il Chievo chiese 6 milioni per il suo cartellino e Lotito si ritirò. Adesso, a un anno dalla scadenza del contratto, la trattativa può ripartire su basi diverse. Campedelli, presidente del Chievo, contattato ieri mattina da Radio Sei, ha provato a negare: «Cado dalle nuvole, perché l’ultimo contatto con Lotito è stato il 29 gennaio per capire la situazione di Bizzarri e poi con il presidente non ho più parlato e non credo che lo abbia fatto con Sartori anche perché me lo avrebbe detto. Inoltre, mi sembra presto per parlare di mercato» ha spiegato, confermando il solito interesse per Kozak, ritenuto incedibile dalla Lazio. Bisognerà capire l’attuale valutazione dell’attaccante francese e se la società biancoceleste intenderà o meno inserire qualche contropartita tecnica sotto forma di prestito o comproprietà (un’ipotesi potrebbe essere legata a Rozzi, vicino al rinnovo). Un paio di settimane fa Cyril Thereau aveva preannunciato l’addio a fine stagione e l’intenzione di trasferirsi in un club a ridosso delle grandi. «Sono al Chievo da due anni e ormai è giunto il momento di cambiare squadra, anche perchè ho 29 anni. Vorrei andare nei più importanti club italiani, mi piacciono squadre come Fiorentina, Lazio e Roma. Non me ne andrò per giocare in una squadra sullo stesso livello del Chievo».