Lazio: Casale è la costosa ultima riserva che Sarri non sa come 'incastrare'
VICOLO CIECO - "Se troverò l'incastro giocherà, altrimenti no". Questa la risposta del mister in conferenza post Feyenoord. Dichiarazione curiosa, visto che lui stesso, da gennaio scorso, ha spinto per averlo a tutti i costi. Che fosse abituato a giocare a 3 lo sapevano tutti. A detta del suo procuratore, Mario Giuffredi, il trasferimento è stato parte di un processo di crescita previsto e programmato. Un investimento importante, basato sulla convinzione di poter rapidamente plasmare il ragazzo ai dettami del 4-3-3. Un percorso che se non è un vicolo cieco, poco ci manca. Di sicuro, evidentemente, per ora, non sta portando dove si sperava.
INCOGNITA - Che ci sia qualche difficoltà imprevista nell'adattamento è palese. Il tecnico stesso lo ha descritto come un ragazzo timido e introverso. Il classe '98 però ieri nel prepartita di Europa League si è detto tranquillo: "Rispetto al Verona, per me è cambiato tanto: ogni calciatore vuole sempre scendere in campo, all'Hellas il modo di giocare era completamente diverso. Io sto lavorando tanto in fase difensiva, spero di farmi trovare pronto il prima possibile". Di sicuro sperava anche lui in un inizio diverso per questa sua nuova avventura. Ha avuto qualche problema fisico durante il ritiro, che non ha giovato. La squalifica alla prima giornata inoltre non lo ha aiutato ad essere preso da subito in considerazione. Ma non essere mai entrato nelle rotazioni fino a oggi significa che i principi sarriani non sono ancora perfettamente metabolizzati. E così chi immaginava di vedere Casale-Romagnoli come nuova coppia titolare biancoceleste - per il presente e per il futuro - dovrà rivedere le proprie aspettative. Quanto tempo richiederà ancora la piena integrazione del centrale al momento resta un'incognita.