Gentiletti l’incidente più pesante, ma tatticamente parlando lo stop di Biglia rischia di essere ben più grave. Il dualismo con Ledesma è solo sulla carta, perché sono due giocatori con caratteristiche diverse. Più propositivo e mentalmente più predisposto alla filosofia di Pioli Lucas, abituato da sempre a giocare la palla di prima, decisamente più difensivo e riflessivo nel gioco Cristian. Entrambi - come riporta Il Messaggero - sarebbero perfetti in un 4-2-3-1, a patto che sia ben organizzato e collaudato, non certo quello dell’anno scorso. Attualmente però il dogma biancoceleste è il 4-3-3 e su quello si proseguirà. E non è un caso che il tecnico sin dall’inizio della stagione abbia insistito su uno rispetto all’altro. Ora però la situazione è capovolta e l’allenatore dovrà per forza di cose fare di necessità virtù.

Sin dai primi giorni di ritiro, Pioli ha voluto far capire ai suoi giocatori che la strategia di base è imporre il gioco, aggredendo, restando compatti e alzando le linee. 'Alti, avanti e conquistando sempre di più campo', il leitmotiv del tecnico laziale. Ora toccherà a Ledesma far suo questo nuovo modo di giocare. All’italo-argentino piace stazionare davanti alla difesa, in un certo senso lo fa sentire più sicuro e in armonia, ma tra due giorni dovrà modificare un po’ il suo stile e il suo modo di stare in campo, cercando il più possibile di velocizzare l’azione. Il giocatore, non più giovanissimo, non ha alcun timore anzi non vede l’ora di caricarsi di nuovo la Lazio sulle spalle. D’altronde in questi anni l’ha sempre fatto ed è uno dei pochi che non si è mai tirato indietro.

Si parte con l’Udinese, un esame duro e il regista, nonché oltre a Mauri uno dei due capitani della Lazio, è in netto vantaggio sugli altri. Teoricamente, e solo per caratteristiche legate alla velocità, solo Onazi potrebbe insidiare il giocatore della Patagonia. Il nigeriano sta bene, ha recuperato da qualche acciacco e scalpita per rientrare. In più adesso è anche piuttosto stimolato, grazie al rinnovo di contratto.