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    Lazio, Biglia e Cataldi sulla porta

    Lazio, Biglia e Cataldi sulla porta

    • Luca Capriotti
    Danilo Cataldi e Lucas Biglia sulla porta in casa Lazio. Chi se ne va, dalla regia, che male fa? Si respira aria di trasloco, sulla mediana, per ragioni diverse, quasi diametralmente opposte, Biglia e Cataldi potrebbero decidere di far la valigia, impacchettare ninnoli, ricordi, souvenir, e cambiare aria. 

    DI FIANCO NEL GIORNO PIU' IMPORTANTE -
     Però il destino, che sarà pure cinico e baro, ma ha ironia da vendere, li piazza uno a fianco all’altro nel giorno più importante del calendario biancoceleste, il 9 gennaio, data di fondazione della società. Il destino li piazza uno di fronte all’altro di fronte ad un altro atto fondativo, certamente di tono minore, che riguarda l’apertura di un nuovo Lazio Style, un negozio a tinte biancocelesti brandizzato Lazio. E li mette, ironia suprema, di fronte alle stesse, insistenti domande dei cronisti presenti. Che sono quasi ontologiche: chi sei, dove andrai. E le risposte, per tutti e due, parlano di orizzonti quantomeno fumosi, se non lontano dalle centenarie coste cromaticamente biancocelesti. 

    DANILO, GALEOTTO IL COMPLEANNO - Partiamo da Danilo Cataldi. Eroe dell'ultimo Scudetto conquistato dalla Primavera biancoceleste (dal predecessore di Inzaghi su quella panchina, il guru della categoria Bollini), che la Lazio vince a Gubbio proprio con una sua doppietta, Cataldi si costruisce (aiutato dall’entusiasmo dei tifosi) la fama di laziale, che a Roma equivale quasi ad un bollino DOC. Pochi possono vantare natali romani, spirito biancoceleste e simpatia dei tifosi, il più recente e di alto lignaggio è stato sicuramente Alessandro Nesta, ultimo idolo caduto (non per tutti, non per sempre) nel Pantheon delle Aquile. 

    Cataldi ha tutto: feeling con la Curva (che ne prende le parti più volte), con il romanaccio, voglia di meritare sul campo la maglia da titolare. Che però arriva poco, pochissimo: 47 presenze e due gol, titolarità poche volte conquistata. E allora arrivano i falchi: il Sassuolo (e il Genoa) si fanno avanti, bussano da Lotito, lo vogliono. “Difficile giocare qui”, ammette Cataldi al Lazio Style, “Io vorrei rimanere qui, ci sono delle situazioni da valutare”. Tradotto, la Lazio è tutto, ma per giocare… 

    La Lazio per ora ha detto no, ma la volontà del giocatore, al netto di una titolarità mai conquistata, non può che essere una: andare a giocare, continuare il percorso di crescita, consacrarsi. Anche al Sassuolo, anzi, una società organizzata, attenta ai giovani, sarebbe l’ideale. Preziosi e il suo Genoa vantano rapporti privilegiati con Lotito, ma il destino di Cataldi potrebbe cambiare, insieme ai suoi orizzonti, e alla sua maglia. Magari con il desiderio di tornare più forte, pronto, titolare.

    BIGLIA, CHE PASSA LA PALLA A MESSI - La querelle con Biglia oramai, invece, è stranota, talmente nota che ha quasi stufato l’ambiente. L’argentino ha un’offerta sul tavolo di prolungamento del suo contratto, che scade nel 2018, a 2,5 milioni più bonus legati alle presenze. Fino ad ora 13 presenze per l’argentino, la Lazio ha grande rispetto per il suo capitano (sul tavolo del rinnovo pare sia finita anche la fascia, tanto da far imbestialire Candreva, con Pioli, prima del grande amore rinnovato), ma non ha garanzie di un rendimento costante, visto che Biglia qualche stop per infortunio lo ha avuto. Anche lui al Lazio Style è stato chiaro: "Ci deve essere la volontà" (quella che non c'è stata per Klose)

    La situazione langue: Enzo Montepaone, agente di Biglia, al netto di una recente ospitalità ad Atlanta (ma difficilmente Biglia andrà negli Usa ora), vorrebbe spostarlo,dicono i maligni, per regalargli un ultimo, grande contratto. Il regista a Roma sta bene, la gente lo apprezza (anche se quest’anno, al netto di qualche prestazione non coloratissima, qualche mugugno c’è), e tutto sommato lato giocatore il rinnovo non dispiace (al netto anche di un recente dietrofront dell’Inter). 

    Il succitato procuratore, che combatte la sua battaglia mediatica a suon di tweet: “Capitano dentro e fuori”, twittava fiero, meno polemico che in passato, quando, di fronte a polemiche ritenuto ingenerose (a Roma si vive male tutto, pure Biglia), incendiò la rete: “Da 10 anni dà la palla a Messi!! Non è un campione? E tu a chi la dai?”. La risposta rimane aperta, ciascuno è libero di pensare a chi passare il pallone, ora però loro, Biglia e Cataldi, potrebbero decidere di passarla ad altri, che non vestono la maglia della Lazio. Chi se ne va, a chi passa il pallone?

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