BUZZI
Lazio, Bianchessi: ‘Voglia di ripartire. Io ds? Nel calcio mai dire mai’
Sugli obiettivi Bianchessi ha le idee chiare: ‘La promozione in serie A della Lazio Women, come esplicitamente richiesto dal nostro presidente, Claudio Lotito. La vittoria del titolo Under14 Regionale, già centrata dopo ben 18 anni la scorsa stagione: sarebbe una doppietta storica, mai realizzata dalla Lazio. E poi arrivare con quattro squadre su cinque alle fasi finali, altro traguardo storico’.
Del resto i frutti del suo lavoro si sono già visti con largo anticipo: ‘La scorsa stagione abbiamo avuto 15 giocatori convocati nelle nazionali giovanili di diverse categorie. Un primato di cui andiamo orgogliosi’. Numeri che fanno ben sperare e che aumentano le aspettative, soprattutto in relazione all’Under 18 di Tommaso Rocchi, ‘che sarebbe già all’altezza per allenare in Primavera e tra un paio di anni sarà pronto per un’esperienza da tecnico in Serie B o in Serie A’.
Grande clamore ha suscitato il trasferimento di Michele Riosa, 17 anni, passato in prestito alla Salernitana in prima squadra: ‘L’obiettivo del settore giovanile è costruire giocatori per la Serie A’. Donnarumma, Gagliardini, Conti, Calabria, Cutrone, Gabbiadini, Locatelli, Petagna, Cristante, sono solo alcuni dei gioielli scoperti e plasmati da Bianchessi nel corso della sua carriera. ‘Ogni giocatore ha una maturazione diversa e quindi una tempistica diversa. Michele (Riosa, ndr) è pronto a livello mentale, fisico-atletico e tecnico per stare con i grandi - spiega Bianchessi -. Ha solo bisogno di fare esperienza e abituarsi ad un gioco diverso’.
Bianchessi ne fa una questione di ‘cultura, esperienza e pazienza’. Per lui ‘è assurdo e inconcepibile andare a prendere ogni anno quattro o cinque giocatori stranieri 17enni provenienti dall’estero e, a volte, mai visti dal vivo. In questa maniera si vanifica tutto il lavoro fatto nel vivaio’. A chi lo vede già pronto per un ruolo da direttore sportivo, risponde: ‘E’ più semplice essere direttore di una prima squadra e rinforzarla di anno in anno che direttore di 28 squadre giovanili e femminili, in cui ogni anno si riparte da zero, gestendo oltre 700 persone. Il ruolo di ds? Ho imparato una cosa in 29 anni di professionismo, mai dire mai, il calcio è troppo imprevedibile’.