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Lazio, ancora offese a Paparelli. Il figlio: 'Sui social mi è arrivata addirittura la bara di mio padre'
Oggi quel fatto è preso a pretesto per rispondere alle prese in giro dei laziali sulla scarsa precisione dei calciatori giallorossi nei rigori in finale di Europa League mercoledì scorso. Ma il limite della goliardia e dello sfottò viene così decisamente travalicato. Lo ha evidenziato il figlio di Vincenzo, Gabriele Paparelli, che da oltre 40 anni, quotidianamente si trova a dover lottare contro chi imperterrito oltraggia la memoria di suo padre. Queste le sue parole, rilasciate oggi ai microfoni di notizie.com:
Ho visto la scritta purtroppo. Non ho più parole. Sono due giorni che mi sta arrivando di tutto sui social, addirittura la bara di mio padre. Cose che non riesco a capire come si possano solo pensare. Avrò ricevuto una quindicina di messaggi e insulti vari sui social, in più è uscita questa scritta stamattina, è la ciliegina sulla torta. Da 48 anni mio padre non riesce a riposare in pace. Ci sono delle forme di rispetto che non andrebbero mai oltrepassate. A Roma è bello lo sfottò, ci campiamo con questo. Però insultare un morto non è più sfottò, è qualcosa che va oltre l’essere normali.