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Lazio ai quarti, Parma battuto al 90'. Inzaghi sorride con Muriqi e col ritorno di Lulic
PEREIRA OK - In attacco, Inzaghi ha messo Andreas Pereira come spalla di Muriqi e va detto che il belga-brasiliano si è mosso molto bene. E’ stato protagonista in tre delle quattro azioni pericolose del primo tempo che si è aperto col palo centrato di sinistro da Muriqi dopo un assist di Akpa Akpro. Poi è salito sulla scena Pereira: assist per Muriqi sul cui tiro Colombi ha fatto la più bella parata della serata; diagonale di destro sul palo interno; cross-assist per la rete di testa di Parolo, lasciato troppo solo in area. Visto che il tecnico laziale è alla ricerca del sostituto di Luis Alberto, potrebbe averlo trovato nell’ex Manchester United, anche se finora, come primo cambio, gli ha sempre preferito Akpa Akpro, che in questa partita ha corso tanto e bene.
I DUE PALI DI MURIQI - Era l’occasione anche per Vedat Muriqi, ancora alla ricerca del primo gol nella Lazio. Ha fatto molto movimento, accorciando spesso per dialogare con Akpa Akpro ed Escalante non è stato fortunato sul primo palo, giunto in fondo a un’azione che lui stesso aveva promosso, di più sul secondo grazie al tocco finale di Colombi che l’ha trasformato in autogol. Tecnicamente poteva fare meglio in un paio di circostanze, però è stato utile anche nell’area laziale sui calci d’angolo, quando ha fatto valere i suoi 194 centimetri come in occasione del gol.
IL PARMA DEI GIOVANI - D’Aversa aveva in campo una squadra di ragazzini, col difensore centrale belga Daan Dierckx (classe 2003), l’altro belga Busi (‘99) a destra, lo svizzero Sohm (2001) a centrocampo e il rumeno Mihaila (2000) in attacco, quest’ultimo protagonista di un bel finale. Ha messo Cyprien, il ragazzo della Guadalupa, in regìa e la squadra ha avuto il merito di non uscire mai dalla partita, di riprenderla perfino per poi perderla di nuovo all’ultimo minuto. Sullo 0-0 aveva creato anche una buona occasione in contropiede, ma la conclusione di Brunetta è stata deviata in angolo.
IL RITORNO DI CORREA - Il ritmo non era mai stato esagerato nel primo tempo e si è abbassato ancora un po’ nella ripresa. La Lazio ha iniziato a controllare, dietro con Acerbi e Hoedt non ha rischiato, anche se il Parma ogni tanto cercava di infilarsi fra gli spazi. Dei titolari della Lazio solo Acerbi ha dato fondo alle sue energie, gli altri, Lazzari e Milinkovic hanno soprattutto gestito le risorse pensando al Sassuolo, prossimo avversario in campionato. In una tranquilla serata di gestione, nell’ultima mezz’ora Inzaghi ha ritrovato anche Correa, tornato in campo un mese dopo l’infortunio col Milan. L’argentino si è fatto vedere subito con un dribbling e una conclusione centrale dal limite dell’area parata semplice di Colombi. Col secondo cambio, quello di Patric per Milinkovic, Parolo è tornato a fare la mezz’ala, ma se l’era cavata molto bene anche come difensore e non solo per il gol.
LA TRAVERSA E IL GOL DI MIHAILA - D’Aversa ha puntato sull’esperienza e la qualità di Hernani e Brugman al posto di Dezi e Cyprien. C’era ancora mezz’ora di tempo per tentare un colpaccio che per poco non gli è riuscito quando Brunetta di testa ha fatto scaldare Strakosha, la cui respinta è stata ripresa di testa da Mihaila con palla sulla traversa. Era suonato l’allarme, ma la Lazio non l’ha capito. Qualche minuto prima era tornato in campo Lulic al posto di Fares. Era il rientro che Inzaghi aspettava da un anno e che ora può trasformarsi nel rinforzo necessario per la fascia sinistra. Dalla gestione attiva la Lazio alla deconcentrazione il passo è breve e la Lazio ha pagato a caro prezzo questo calo di tensione. Mihaila, lanciato sul filo del fuorigioco da Ricci, è schizzato sulla sinistra prendendo il tempo a Patric e Hoedt con un movimento perfetto e, davanti a Strakosha, l’ha battuto con freddezza.
E FINALMENTE MURIQI - Inzaghi ha fatto scaldare Caicedo che avrebbe messo nei supplementari, ma proprio Muriqi, probabilmente il giocatore che avrebbe fatto posto al panterone, ha risolto ogni dubbio segnando proprio al 90' il gol del 2-1 dopo un cross di Acerbi. L’attaccante kosovaro è staccato col tempo perfetto, Ricci non è riuscito a opporsi in modo efficace, colpo di testa, palla sul palo e Colombi, con una spalla, l’ha messa in porta. Per il tabellino era autogol di Colombi, per la Lazio era il gol che ha evitato dei rischi e un’altra mezz’ora di fatica.