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    Lazio, Acerbi: 'Ho voluto i biancocelesti a tutti i costi. Immobile dà l'anima per noi'. E sull'Italia...

    Lazio, Acerbi: 'Ho voluto i biancocelesti a tutti i costi. Immobile dà l'anima per noi'. E sull'Italia...

    Francesco Acerbi, colonna della difesa della Lazio, è stato intervistato da SkySport in occasione della presentazione del libro "Campioni dello sport e psicanalisi" scritto dallo psicoterapeuta Paolo Franchini. Ecco come si è espresso il calciatore biancoceleste su più fronti.

    La malattia e l'arrivo alla Lazio: "Arrivato al Milan ho avuto un calo mentale per la morte di mio papà. Dopo e durante la malattia ti confronti con altre persone che non stanno bene e che stanno peggio di te e capisci che ci sono cose più importanti nella vita. Cerchi di dare una mano finché puoi. Lo senti dentro te stesso quando vuoi fare qualcosa di importante. Con la malattia ti si apre il cervello. La mia maturazione scatta nel momento in cui ho cercato un aiuto nel professor Franchini. Ho fatto un percorso per conoscermi meglio, poi c'erano le possibilità di andare alla Lazio ed è stato un merito super. L’ambizione ce l’avevo ma non avevo la convinzione di potercela fare e di essere all’altezza. Avevo molte richieste anche allettanti, volevo andare ma rifiutavo. Alla Lazio invece volevo andare a tutti i costi".

    Sulla stagione attuale: "Abbiamo fatto un grande percorso in Champions, normale che le energie mentali e fisiche vengono meno giocando tanto e spesso. Adesso ci siamo raggruppati, non possiamo più sbagliare, le energie ci sono. Hai più giorni di allenamento e di riposo e la condizione atletica migliora. La voglia che questo gruppo ha sempre dimostrato è di poter vincere con qualsiasi squadra. Questo è un gruppo fantastico, ha giocatori importanti e stiamo facendo un gran lavoro. Complimenti a Marusic che sta facendo ottime cose da difensore di destra, ma a tutti perché quando devi inseguire e non puoi sbagliare ti metti in riga".

    Su Immobile: "Immobile deve stare tranquillo, ha fatto la storia della Lazio, è la Lazio. È normale che uno così non facendo gol si sente molte responsabilità addosso e si incavoli con se stesso. Si danna l’anima per noi, dà un apporto prezioso con i suoi movimenti. L’attaccante vive per il gol, li ha sempre fatti e li farà. Milinkovic è una risorsa, butti una palla in area e lui con la sua fisicità riesce a stoppare la palla di petto in mezzo all’area, non è da tutti".

    Sul Benevento e sulla corsa Champions: "Lo scontro tra fratelli è sempre bello ma lo è ancora di più se lo vinci. Ognuno rosica di più se lo vince l’altro. Champions? Ci crediamo, siamo lì. Abbiamo poche battute per sbagliare ma abbiamo anche la partita con il Torino in ballo. Abbiamo dimostrato che possiamo stare tranquillamente tra le prime quattro".

    Sull'Italia: "Agli Europei le squadre che incontreremo saranno più forti, ma si è creato un gruppo talmente coeso e sereno con tanti giocatori esperti che faremo grandi cose, ne sono stra convinto. Abbiamo un gruppo solido e quello emerge sempre nelle competizioni. Possiamo competere per arrivare in fondo, arriveremo lontano".

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