Otto cambi per volare anche in Europa League. Rialzata la testa in campionato con la vittoria sull’Udinese, Stefano Pioli vuole cominciare bene l’esperienza nella seconda competizione continentale. Domani alle 21.05 la Lazio debutta in Ucraina, sul campo del Dnipro finalista dell’ultima edizione e per l’occasione il tecnico emiliano sta studiando un ampio turnover. Una scelta inedita, perché durante la passata stagione Pioli si è quasi sempre affidato agli undici titolari, anche nelle settimane piene per i doppi turni del campionato e per la Coppa Italia. Del resto lo scorso anno la Lazio ha disputato solo 45 partite (38 in campionato e 7 in Coppa Italia), mentre in questa stagione gli impegni ufficiali saranno almeno 48 (38 in serie A, 6 in Europa League, le due gare del playoff Champions, la Supercoppa italiana e gli ottavi della Tim Cop), ma potrebbero diventare addirittura 61 se la squadra biancoceleste si qualificherà per le finali di Coppa Italia ed Europa League. Ecco perché il turnover è necessario. L’allenamento effettuato ieri a Formello - come riporta Il Tempo - ha dato indicazioni chiare. Senza Biglia, ancora fuori gioco per il problema muscolare al polpaccio, Pioli è intenzionato a confermare il modulo scelto contro l’Udinese, un 4-2-3-1 più adatto alla caratteristiche dei centrocampisti a disposizione. In attesa della maturazione del giovane Cataldi, l’allenatore emiliano preferisce avere due uomini nella zona centrale: in Ucraina sarà confermato l’insostituibile Parolo ma accanto a lui dovrebbe muoversi Onazi, in vantaggio nel ballottaggio col nazionale under 21 azzurro. Per il resto solo altri due giocatori già schierati dall’inizio contro l’Udinese dovrebbero ottenere una maglia da titolare col Dnipro: il giovane Hoedt, reduce da una prestazione incoraggiante, e uno tra Lulic (in vantaggio) e Radu per il ruolo di terzino sinistro, dove Pioli non potrà contare su Braafheid escluso dalla lista Uefa. Con loro nella linea difensiva a quattro ci sarà sicuramente Gentiletti, unico altro centrale a disposizione visto l’infortunio di De Vrij e la squalifica di Mauricio (espulso nel ritorno del preliminare Champions), mentre a destra Pioli vuole far rifiatare Basta e dare un’opportunità a Konko, la sola alternativa perché il giovane Patric è stato escluso dalla lista Uefa. Certa la convocazione del giovane Mattia che annuserà l’odore d’Europa. L’attacco, invece, potrebbe essere completamente nuovo. Matri scalpita dopo la doppietta rifilata all’Udinese e giocherà titolare. Dietro di lui Pioli ha provato il terzetto formato da Kishna, Milinkovic-Savic e l’ex insostituibile Felipe Anderson, molto deluso dalla terza esclusione consecutiva in campionato come ha spiegato la sorella-agente Juliana Gomes in un comunicato poco gradito dalla società. Il tecnico biancoceleste ha però apprezzato il modo in cui il brasiliano è entrato in partita domenica scorsa e domani lo rilancerà dal primo minuto dopo un periodo in chiaroscuro. Partire con il piede giusto in Europa, tra l’altro nella partita sulla carta più difficile del girone che comprende anche Saint-Etienne e Rosenborg, è importante per il morale ma anche per le casse societarie. Quest’anno, infatti, i soldi garantiti dall’Europa League sono aumentati. La sola partecipazione vale 2.4 milioni di euro, la qualificazione vincendo il girone un altro milione oltre ai premi per i risultati: ogni successo porta 360mila euro, i pareggi 120mila euro. Chi alza il trofeo incassa quindi circa 15 milioni di soli premi, senza contare botteghino e diritti tv. Anche per questo la partita col Dnipro è già importante