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Lavezzi, l'Inter e il modello Voeller
Si fa presto a dire vendo. La domanda è a chi e a che condizioni? Quelli che si definiscono top club, che cedono un giocatore non per rimpinguare casse sanguinanti, possono e devono scegliere accuratamente l'acquirente. Il Napoli, da punto di vista del bilancio è ok, quindi la cessione del Pocho Lavezzi puo' esser pilotata verso soluzioni gradite al club e alla tifoseria. L'anno scorso Quagliarella rifiuto' la Russia per accasarsi alla Juve. Scelta condivisibile, ma i tifosi si son spaccati tra innocentisti e colpevolisti. Lo stesso errore non va ripetuto con il Pocho, che in maglia nerazzurra farebbe storcere il naso a troppi ultras partenopei.
C'e' poi l'insegnamento, semplice ma fondamentale di Rudi Voeller: 'non rinforzare un avversario diretto'. L'ex attaccante della Roma, attuale ds del Leverkusen, ha osteggiato deliberatamente la cessione di Arturo Vidal ai rivali del Bayern Monaco. Il mediano cileno è finito alla Juve provocando l'ira, ingiustificata, dei dirigenti bavaresi. Se i magnati del Malaga o i tycoon russi non saranno convincenti a suon di milioni meglio trovare una soluzione condivisa, a meno che l'Inter, dopo aver ceduto l'immenso Eto'o, decida di pagare per intero la clausola rescissoria dell'attaccante argentino.
> Impossibile? Non direi visto che la Serie A è sempre meno capace di importare talenti veri e i dirigenti italiani sembrano voler riprendere giocatori sbolognati pochi anni fa a suon di miliardi (Rossi, Osvaldo...)