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  • Lautaro: "Mi aspetto di portare ancora trofei all'Inter, specialmente quello che mi manca"

    Lautaro: "Mi aspetto di portare ancora trofei all'Inter, specialmente quello che mi manca"

    • Federico Targetti
    Lautaro Martinez, capitano dell'Inter, ha parlato a Inter Media House degli ultimi tempi e dei suoi obiettivi per il futuro per il contenuto esclusivo "In arte Lautaro".

    IL POKER DALLA PANCHINA CONTRO LA SALERNITANA - "Ricordo particolare, in quella settimana avevamo 3 partite di fila. Il giorno prima il mister mi aveva detto che sarei andato in panchina. Io voglio giocare sempre, ero un po' incazzato perché ogni partita per me è importanti. Sono entrato e sono riuscito a sbloccare la partita che stava diventando difficile. Sono stato contento perché alla fine in 27' ho fatto 4 gol, una cosa che non è mai riuscito a fare nessuno in Italia. Ogni volta che vado in panchina, Inzaghi mi dice magari fa come a Salerno...".

    LA NOTTE DELLA SECONDA STELLA - "Io a festeggiare sulla traversa? C'è poco da dire, ce l'ho anche a casa questa foto. L'ho fatto anche al Mondiale. Rimarrà a vita questa partita, per me e per tutto il mondo nerazzurro. Ho fatto un discorso prima della gara, era una della partite più importanti per noi per ciò che significava. Il discorso non l'ho preparato, ho sentito di dire ai ragazzi che eravamo a 90' dalla storia. Abbiamo scritto una pagina importante di questo grande club. Ho cercato di correre verso la Curva ma non sono riuscito perché mi sono emozionato tanto ripensando a quel 22 maggio e alla finale di Champions persa. Tutte quelle emozioni sono arrivate insieme al triplice fischio, siamo riusciti ad arrivare all'obiettivo principale". 

    LA FESTA SCUDETTO - "Scherzavamo tutti perché ci abbiamo moltissimo tempo ad arrivare in Duomo col pullman, ma lo rifarei. Dopo il primo scudetto non ci siamo potuti godere l'affetto dei tifosi, in questo caso non riuscivamo a entrare in Duomo. Ho foto e video incredibili di quella sera. Inzaghi? Mi ha promesso cose che ha mantenuto, lo ringrazio tanto. La continua crescita la devo a lui, mi ha dato la libertà di esprimermi al massimo. Il mister lavora col sorriso, questo è un vantaggio".

    LA COPPA ALZATA - "Era un momento che volevamo vivere tutti, non vedevo l'ora di alzare il mio primo Scudetto da capitano. Non arrivava più questa data, ma me la sono goduta. Dal momento che ho ricevuto la fascia volevo vivere questo momento".

    NUOVI CAPOLAVORI - "Milano è stata subito casa mia, sembra che sono nato qua. Ho instaurato subito un legame con la città e i tifosi da subito. Cerco sempre di rispettare tutti, difendendo la maglia dell'Inter come si deve. Io sul tetto del Duomo? E' la mia foto preferita per quello che significa per Milano. Arrivare qua non era facile per me che sono arrivato dall'Argentina. Abbiamo aperto un ristorante a Milano, che ormai è parte dalla nostra vita. Io sono quello che mette le regole e cerca sempre di essere presente in tutti i momenti. Sono un papà a cui piace cucinare".

    TELA BIANCA - "Mi aspetto di continuare di portare trofei all'Inter, specialmente quello che mi manca. Siamo stati vicini a vincere la Champions, ma non ci siamo riusciti per una cosa o per l'altra. Dobbiamo essere realisti, abbiamo fatto un ottimo cammino ma dobbiamo alzare il livello ogni giorno aggiungendo obiettivi alla bacheca del club che è molto ampia ma deve continuare a riempirsi. Come persona, voglio continuare a imparare ogni giorno, sempre restando umile come mi ha insegnato mio padre. Voglio trasmettere ai miei figli tutto ciò che ho vissuto io da quando ero bambino, quando i miei genitori non mi hanno mai fatto mancare da mangiare e una palla. Come mi vedete nella vita è come mi hanno insegnato loro".  

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    Intanto pensa a riportare quel pallone che hai scagliato sulla luna in champions.

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