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    Lautaro: esultanza di lacrime e rabbia. È un predestinato, non può non giocare

    Lautaro: esultanza di lacrime e rabbia. È un predestinato, non può non giocare

    • Emanuele Tramacere
    L'Inter vince, convince, mette in cascina punti fondamentali per il proseguo della corsa Champions League e riscatta il pesante ko subito a Bergamo contro l'Atalanta dando prova di maturità e crescita costante anche e soprattutto grazie ad un turnover ragionato al meglio da Luciano Spalletti che non mette subito in campo tutti i reduci dagli impegni con le nazionali, relega in panchina titolarissimi come Icardi, Perisic e Vecino e si affida a quei giocatori che, durante la sosta più hanno potuto lavorare con lui ad Appiano Gentile. Tutti, ma con un'eccezione che risponde la nome di Lautaro Martinez. 

    POCO IMPIEGATO - Anche l'ex-Racing, infatti, era reduce dall'impegno con la Seleccion argentina, ma è stato comunque preferito a Icardi al centro dell'attacco. Una scelta che ovviamente tiene conto di un calendario difficilissimo ma che è anche un premio alla costanza nel lavoro di un ragazzo che da un lato si è sempre impegnato al 100% in allenamento non facendo pesare, almeno a parole, lo scarsissimo minutaggio che, finora, Spalletti gli ha concesso nell'alternanza con Icardi.

    ESULTANZA CON RABBIA - Una tensione normale per un ragazzo esuberante, voglioso di mettersi in mostra e dimostrare tutto il suo innato talento. Una tensione positiva che Lautaro Martinez ha saputo riversare sul campo da gioco in cui, comunque ha saputo mettere la squadra davanti alle proprie ambizioni. Utile in fase di uscita di palla dalla difesa, bravissimo nel proteggere palla e fornire sponde ai compagni, sempre pronto all'uno-due nello stretto come spesso accaduto con il celebrato (giustamente) Keita. E poi quel gol da attaccante vero, alla Icardi, lui che di Icardi oggi è soltanto il sostituto. Una rete liberatoria a dir poco, come testimonia l'esultanza che ne è seguita. Elegante anche in questo caso anche se di rabbia e passione.

    NON PUO' NON GIOCARE - "Se mi date l'onore di indossare questa maglia io vi posso dare queste gioie che sono anche le mie" è sembrato dire a tifosi e ai compagni che, immediatamente hanno capito il momento sommergendolo di abbracci e applausi. Lautaro ha convinto tutti, sa di poter essere utilissimo alla squadra e ora dovrà convincere Spalletti a dargli sempre più fiducia. Sì perché se Icardi è praticamente intoccabile, quando gioca Lautaro ha dimostrato di essere sempre decisivo. E se Lautaro è in questo stato di forma non può non giocare. Dove e come? Sta a Spalletti capirlo.

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