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    Lautaro: 'Ciao Barça, rinnovo con l'Inter e mi tatuo lo scudetto. Gli stipendi e Sanremo...'

    Lautaro: 'Ciao Barça, rinnovo con l'Inter e mi tatuo lo scudetto. Gli stipendi e Sanremo...'

    Lautaro Martinez si è (ri)preso l'Inter. L'attaccante argentino ha dichiarato in un'intervista alla Gazzetta dello Sport: "È vero, si stava lavorando con il Barcellona, la strada era quella, poi non so dire quanto sono arrivato vicino a quel club. Ma con Conte fui molto chiaro. Gli dissi: 'La mia testa è qui, è una promessa, non mi faccio condizionare'. Ma tanto ora è il passato, rinnovo con l'Inter. Quando l'annuncio? Non so, troveranno il momento per l'ufficialità, io intanto gioco. Ma il mio futuro è qui, mi vedo a Milano per lungo tempo, di questa città mi piace tutto: il cibo, il rapporto con i tifosi, la squadra, solo sensazioni positive. Cosa ho pensato quando ha letto tutti i dettagli del contratto di Messi e i 550 milioni che gli ha versato il Barça? Io non avevo letto, ma la mia famiglia non parlava d’altro. Non è stato piacevole, mi è sembrata una cosa brutta da subire, onestamente. Chi sarà l'erede di Messi? Per Messi è come per Maradona: niente sarà uguale, dopo di lui". 

    "Favoriti? Non è una parola che mi piace. Ma certo, questo primo posto regala sensazioni positive, mai mi era capitato con un distacco simile sulla seconda. Fa piacere, perché non è casuale ma il frutto di quanto facciamo con il nostro allenatore. Come dice lui: lavoriamo per portare e lasciare un giorno l’Inter nel posto più in alto possibile. Siamo da due stagioni con Conte. E oggi siamo davvero un’altra squadra, più compatta, dove ognuno di noi lotta prima per il compagno vicino e poi per se stesso: buon segno. Conte ha cambiato la mia testa. Un giorno mi ha chiuso nel suo ufficio e abbiamo parlato per un po’, di tutto. Da quel momento ho fatto uno step, la mia carriera è cambiata". 

    "Siamo stati eliminati dalla Champions, ecco cosa c’è di diverso. Si è parlato del patto che abbiamo fatto, noi e l'allenatore. Molto semplice: essere usciti dalla Champions ci ha fatto molto male. E allora ad Appiano ci siamo detti che da lì in avanti sarebbe rimasto un solo obiettivo, lo scudetto. A maggior ragione, poi, dopo aver perso pure la Coppa Italia. Conte ci ha detto di stare attenti a tutto, ai particolari. Intendeva dentro e fuori dal campo: è così che si vince. E questa frase ce la ripetiamo ogni giorno nello spogliatoio: è il nostro comandamento. Noi giochiamo per la vittoria, lavoriamo per questo, è il nostro traguardo. La nostra qualità è saper cambiare, saper adattarsi. Giochiamo in un modo con la Juve, in un altro con la Lazio, in un altro ancora con Milan: proviamo a prenderci il nostro vantaggio contro qualsiasi squadra dopo averla studiata al video. Temo di più il Milan o la Juve per lo scudetto? Penso all'Inter, non guardo altrove". 

    "Stipendi non versati e difficoltà finanziare di Suning? Non è stato semplice. Ma sappiamo che è una situazione che si risolverà, ci è stato spiegato questo. Il Covid, in fondo, ha cambiato il mondo, le difficoltà ci sono in ogni settore. Noi abbiamo la fortuna di poter pensare solo al campo".
    "Cosa penso dei riti voodoo? La sera del derby di Coppa Italia ero in panchina, dunque lontano e non ho sentito. Di sicuro in campo tutti noi abbiamo pulsazioni a mille. Ma dico pure che quella situazione è stata una 'mala' immagine. Vedrò il Festival di Sanremo? Non so neppure cosa sia. Cosa faccio se vinciamo lo scudetto? Un tatuaggio per il mio primo trofeo: è una buona idea". 

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