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    Lautaro capolavoro e poi sciocchezza, Inzaghi sbaglia a schierare gli stessi: Inter, che brutto segnale

    Lautaro capolavoro e poi sciocchezza, Inzaghi sbaglia a schierare gli stessi: Inter, che brutto segnale

    • Alberto Polverosi
      Alberto Polverosi
    Dopo Juventus e Napoli, il Bologna ha fermato anche l’Inter e pure stavolta con pieno merito. Due a due alla fine di una partita che i nerazzurri e il loro allenatore hanno sbagliato. Troppo morbida l’Inter, troppo tenera in difesa (eppure è la squadra ha subìto meno gol in campionato), troppo lenta nella manovra, probabilmente troppo stanca dopo le fatiche di Champions. E probabilmente questa è stata la valutazione sbagliata di Inzaghi che ha confermato la stessa identica formazione della gara col Benfica di martedì scorso. Subire una rimonta in casa (dove i nerazzurri avevano già perso col Sassuolo, sempre in rimonta...) da 2-0 a 2-2 non è proprio un bel segnale. Il Bologna l’ha giocata alla pari, con organizzazione e personalità, con marcature a uomo in mezzo al campo, senza mai, o quasi mai, barcollare in difesa grazie alla coppia centrale Beukema-Calafiori. Anche nel tentativo di assalto finale dell’Inter, la squadra di Thiago Motta ha resistito con pochi affanni.

    PRODEZZA LAUTARO - Eppure dopo appena 13 minuti la domanda era questa: il Bologna ne prenderà altri 6 come è successo negli ultimi due anni su questo campo? Invece... Due a zero per l’Inter, primo gol col marchio di casa: angolo di Calhanoglu, testa di Acerbi (marcato male da Freuler) sul primo palo e siccome mettere un uomo sul palo è roba da vecchio calcio, la palla è entrata comodamente. Era l’11'. Due minuti dopo, un altro attacco dell’Inter sembrava gestibile dalla difesa del Bologna, ma un tocco morbido, quasi scontato, di Thuram è stato trasformato da Lautaro Martinez in un gol spaziale, una labbrata da 25 metri di collo esterno destro entrata a pochi centimetri dal palo. Sul pallone calciato dal capocannoniere della Serie A (decimo gol per l’argentino) si potevano riconoscere i disegni stampati, pallone dritto come un fuso. Non siamo a rischio di querela se ricordiamo che in quel modo calciava tale Giancarlo Antognoni.

    SCIOCCHEZZA LAUTARO - Sembrava finita lì e invece proprio Lautaro ha commesso un fallo sciocco, un fallo che a Firenze (abbiamo appena nominato Antognoni...) sarebbe definito una “bischerata” e a Milano una “pirlata”. Angolo di Aebischer, l’argentino non ha mai guardato il pallone mentre strattonava Ferguson in piena area. Guida in campo non se n’è accorto (nonostante fosse successo davanti ai suoi occhi), ma Marini lo ha richiamato al Var: rigore giusto, botta di Orsolini (al 50° gol con il Bologna in tutte le competizioni) e al 19' il Bologna era di nuovo in partita. Da quel momento l’Inter non ha più alzato il ritmo, ha creato una mezza occasione nel finale del primo tempo quando Mkhitaryan e Calhanoglu si sono ostacolati davanti a Skorupski e non sono riusciti a concludere. Il Bologna stava bene in campo, anche se faticava a raggiungere la porta di Sommer. Thiago Motta aveva schierato il centrocampo con marcature a uomo: Freuler su Barella, Aebischer su Calhanoglu e Ferguson su Mkhitaryan, la squadra teneva discretamente, anche se produceva pochino. Più o meno lo stesso si può dire dell’Inter che negli spogliatoi andava comunque con un gol di vantaggio.

    PRODEZZA ZIRKZEE - L’inizio del secondo tempo è stato tutto bolognese, fino a raggiungere il 2-2 con un gol bellissimo di Joshua Zirkzee: Calafiori ha anticipato Lautaro Martinez, palla a Ferguson e da lì al centravanti olandese, col primo controllo ha mandato Bastoni col sedere per terra, con la prima finta ha fatto arretrare di colpo Pavard e Acerbi e con un tiro di destro preciso seppur non potente ha preso in controtempo Sommer. Inzaghi è intervenuto solo in quel momento, fuori Thuram, Dimarco e Dumfries (tutt’e tre dal rendimento insufficiente), dentro Sanchez, Carlos Augusto e Cuadrado. Sanchez ha segnato il 3-2 ma in fuorigioco, Carlos Augusto ha spinto tanto e bene, mentre Cuadrado si è visto pochissimo. All’Inter continuavano a mancare forza e ritmo, il Bologna resisteva senza problemi, nonostante l’emergenza in cui era finito Thiago Motta che ha chiuso la partita con una difesa con tre terzini di fascia sinistra, Calafiori, Lykogiannis e Corazza che è andato a destra al posto di De Silvestri. L’Inter ha avuto una sola buona occasione con Carlos Augusto, il Bologna si è portato a casa un punto meritato, conquistato da squadra vera.

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