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L'Atalanta merita, ma questo è l'anno del Bologna: lo dicono i record, Motta ora insidia il Milan
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EQULIBRIO. Il rispetto che Bologna e Atalanta nutrivano l’una per l’altra ha impedito alla partita di alzare il proprio livello tecnico nella prima mezz’ora, condotta nel palleggio dalla squadra di Thiago Motta però senza creare pericoli a Carnesecchi. Thiago ha cercato di sorprendere il suo maestro Gasperini con una mossa curiosa, Lucumi terzino sinistro, a controllare Hateboer, e Calafiori confermato al centro della linea difensiva. Mezz’ora arricchita solo da un paio di pregevoli tocchi di Zirkzee, però distanti dall’area bergamasca, e conclusa sul fronte rossoblu con una sola buona occasione sfruttata male da Saelemaekers. Per dare un’idea, nei primi 45' il Bologna ha concluso solo due volte verso la porta di Carnesecchi e in questo campionato aveva fatto peggio solo contro il Napoli (zero tiri).
POI ATALANTA. Nell’ultimo quarto d’ora del primo tempo, l’Atalanta ha accelerato e la difesa bolognese è andata in difficoltà favorendo quattro occasioni degli avversari, un paio davvero nitide. Sulla prima, un raro errore di posizione di Calafiori, assist di De Ketelaere per Lookman che è scappato alle spalle di Posch, ma ha anticipato il controllo, favorito così l’uscita di Skorupski che ha costretto l’atalantino ad affrettare il tiro finito fuori. Sulla seconda, bel lavoro di De Ketelaere, colpo di testa di Koopmeiners alto. Sulla terza, questa davvero clamorosa, la difesa del Bologna si è fatta sorprendere in contropiede, si è aperta al centro e ha favorito l’assist di Lookman per Ederson che ha sbagliato il controllo, si è allungato la palla e ha agevolato l’uscita, comunque decisiva, di Skorupski. In quel momento, il Bologna era in dieci per l’infortunio di Ndoye (problemi ai flessori della coscia destra) con Urbanski ancora a bordo campo. Sulla quarta, infine, diagonale di Lookman di poco alto.
MONUMENTO ALLA TECNICA. Anche l’avvìo della ripresa era di marca atalantina. Thiago Motta aveva pensato di aumentare l’imprevedibilità dell’attacco con Fabbian al posto di Moro e arretrando Ferguson, ma le occasioni erano tutte bergamasche, una di Koopmeiners (anticipato di un soffio da Freuler), un’altra di Kolasinac (colpo di testa fuori di poco), poi di De Ketelaere (sinistro da fuori area, respinta di Skorupski) e infine di Lookman (fuori di niente). Ma al 18', tutti in piedi, sul terreno del Dall’Ara si è presentato il Gioco del Calcio, tutto con le dovute maiuscole. Un monumento alla tecnica di Joshua Zirkzee: passaggio di Posch sulla trequarti, colpo di tacco al volo dell’olandese per Saelemaekers che gli ha restituito la palla, tocco di esterno per Fabbian, un passo avanti, tocco di interno ancora per Fabbian che, come per magìa, si è trovato solo in piena area, ma quell’invito, quel fantastico (triplo) pallone di Zirkzee, ha concluso la sua corsa malamente. Quello doveva essere gol.
LO STACCO DI FERGUSON. Gasperini nei 10' successivi ha cambiato tutto l’attacco, prima con Muriel poi con Scamacca, mentre il suo allievo Thiago Motta ha messo dentro Orsolini al rientro dopo un mese dall’infortunio. Proprio Muriel ha sbagliato una bella possibilità per segnare (incredibile: ha calciato male) e pochi secondi dopo il Bologna è passato in vantaggio. Angolo di Orsolini con palla sul secondo palo dove Ferguson, con la fascia al braccio, ha staccato più su di Scalvini e messo la palla dove Carnesecchi non poteva agguantarla. Con 11 gol, lo scozzese è diventato il miglior marcatore del suo Paese in Serie A.
COME NEL 63-64 (O QUASI...). Per la prima volta con i 3 punti a vittoria, il Bologna ha superato i 30 punti (ne ha 31) nelle prime 17 giornate. Thiago Motta può esserne orgoglioso, così come di questo altro dato: era dal campionato 63-64, vinto dal Bologna di Bulgarelli ed Haller, che la squadra ha perso solo due volte nelle prime 17 gare, allora solo una sconfitta, a Genova contro la Samp.