Lapo, l’unico degli Agnelli a ricordare Edoardo: come suo zio, è stato escluso dalla Juventus, ma con una differenza
Ieri Lapo Elkann, del quale Edoardo era lo zio, ha voluto twittare una paginetta in memoria di colui che, sono parole sue, “ha rappresentato un punto d riferimento unico per la mia esistenza. Una persona buona dotata di una sensibilità speciale in grado di trasmettere soltanto valori positivi. Non passa giorno che io non lo pensi almeno una volta e sento che lui è sempre con me come angelo custode che mi sta vicino lungo il cammino della mia esistenza terrena. Nella mia camera da letto ho una sua fotografia che osservo prima di addormentarmi”. L’omaggio, dolente e commovente per la sua sincerità, si chiude con un grande cuore rosso.
Quella di Lapo è l’unica voce che si leva dal gruppo Agnelli-Elkann a rompere un silenzio tombale ingiusto e ingiustificabile. Lapo era il nipote prediletto di Edoardo. Edoardo era non soltanto uno zio ma un amico e confidente per Lapo il quale portò al polso per anni un suo braccialetto fino a che l’oggetto non si ruppe per consunzione. Con il “messaggio” al suo “angelo custode” Lapo ha confermato di rappresentare una “perla” autentica nel collier di una Famiglia composta, per sensibilità, da pietre di bigiotteria. Non a caso vive e lavora all’esterno della stanza dei bottoni. Proprio come Edoardo escluso dalle iniziative imprenditoriali del Clan e persino da quella Juventus della quale avrebbe voluto occuparsi. L’unica differenza è che Lapo, per sua fortuna, nei momenti di difficoltà non è stato lasciato solo.