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Lampi di Lazio, ecco i primi bagliori di sarrismo. Ma uno spumeggiante Empoli merita l'onore delle armi
Lampi di Lazio e bagliori di sarrismo nella vittoria di Empoli, il giardino di provincia dove Maurizi Sarri aveva seminato le piante della sua futura, brillante carriera metropolitana. Tre punti e una vittoria chiara per cominciare con fiducia la stagione. Lavori ancora in corso, naturalmente. Il passaggio dal 3-5-2 di Simone Inzaghi al rigido 4-3-3 di scuola-Sarri richiede ulteriori affinamenti, specie nell’equilibrio da trovare in mezzo al campo, settore nel quale la Lazio ha sofferto nel primo tempo le razzenti ripartenze dell’Empoli. A proposito, un applauso meritano Andreazzoli e i suoi: la squadra toscana è caduta in piedi, vittima di un paio di fatali sbavature difensive che hanno favorito la rimonta della Lazio, dopo il botta e risposta iniziale fra Bandinelli e Milinkovic-Savic. L’Empoli non si mai dato per vinto, ha colpito un palo (Bandinelli sull’1-1) e una traversa (Bajrami in pieno recupero) e ha continuato a giocare il suo calcio verticale ad uno o due tocchi. Tornando alla Lazio, Lazzari, Milinkovic Savic e Pedro, finché è rimasto in campo, i migliori della serata. Bajrami, Bandinelli e Stojanovic i tre alfieri empolesi, Cutrone ancora in ombra, molto meglio Mancuso, un paio di volte in odore di gol.
Gira e rigira, sei fai gol alla fine hai ragione e il detto calza a pennello alla Lazio, che ha raddrizzato la gara già nel primo tempo grazie alle reti di Milinkovic Savuic, Lazzari e Immobile (su calcio di rigore ingenuamente provocato dal portiere Vicario). Nella ripresa, con Luis Alberto in campo per Akpa Akpro, la squadra di Sarri ha controllato la gara, rischiando tuttavia di subire un gol che avrebbe riaperto la contesa. Tiro di Bandinelli addosso a Reina e sulla respinta bomba di Bajrami salvata sulla linea di porta da Luiz Felipe. Correva il 10’ e i giochi erano tutt’altro che chiusi.
Primo tempo a decollo verticale. Minuto 3: la Lazio perde palla sulla trequarti avversaria (Akpa Akpro), Bajrami affonda palla al piede e serve Bandinelli, liberissimo in area. Il sinistro del giovane esordiente trafigge Reina in diagonale. Empoli avanti. La Lazio pareggia in un amen. Combinazione Pedro-Anderson sulla linea di fondo, pallone scodellato nell’aria piccola e il testone di Milinkovioc Savic non dà scampo a Vicario. Partita bella, pazzerella, giocata senza riguardi ad espedienti tattici e dunque godibilissima per il pubblico del Castellani e per quanti sono seduti a casa in poltrona oppure al bar. L’Empoli sale in quota e al 13’ Mancuso, imbeccato da Stojanocvic, scavalca con un tocco Reina in uscita ma non centra il bersaglio.
La squadra di Andreazzoli gioca un calcio spumeggiante e a tratti sfacciato, sempre verticale a costo di qualche errore di misura nei passaggi. Stojanovic a destra mette in croce Hysaj, Ricci tiene in rispetto Leiva e Bajrami, muovendosi fra le linee, semina guai nelle retrovie di Sarri. La Lazio non resta a guardare, Lazzari è una furia lungo l’out di destra, basta innescarlo e lui, come Mercurio, mette le ali ai piedi. Pedro, all’esordio in biancoceleste, fa il guastatore lungo l’intero arco dell’attacco laziale, praticamente imprendibile per la difesa toscana, alquanto macchinosa nei due centrali. Ancora Empoli però al 24’: Bandinelli, lui tutto mancino, riceve da Mancuso e calcia secco, pallone che scheggia il palo.
Sembra l’annuncio di una stagione di sofferenze per la Lazio, che fatica ad impostare. Ma al 31’ Milinkovic Savic, baciato dalla dea Eupalla, infila in corridoio un pallone calibrato per Lazzari: sprint del biondino, Romagnoli bruciato in velocità come un mucchio di foglie secche e diagonale imperioso che infila il povero Vicario. Lazio in vantaggio. C'è ancora filo nell’arcolaio e stavolta l’Empoli deve battersi il petto perché regali del genere in serie A diventano macigni appesi al collo. Vicario si avventa su un pallone morto che saltella in area di rigore, lo chiama e non si accorge che sta sopraggiungendo Acerbi. La collisione fra i due è evidente, il portiere sfonda l’avversario e non tocca il pallone, dunque calcio di rigore che Sozza concede sunto. La trasformazione di Immobile è perfetta e dopo qualche patimento la Lazio scende negli spogliatoi all’intervallo con il rassicurante vantaggio di due gol.
Ripresa: ecco Luis Alberto per il fumoso Akpa Akpro, La Lazio decide di controllare il match, fa giro palla, raramente affonda il colpo. L’Empoli si fa coraggio, tenta di risalire la corrente. L’occasione per il 2-3 capita in rapidissima sequenza a Bandinelli e Bajrami, ma prima Reina e poi Luiz Felipe sulla linea di porta ricacciano in gola ai toscani l’urlo del gol. Via alle sostituzioni, entra il talentuoso ragazzetto catalano Raul Moro che lascia intuire colpi da primadonna. Henderson, Crociata e Zurkowski prendono il posto di Bandinelli, Cutrone e Hass, Anderson rileva Milinkovic-Savic e quindi Escalante e Muriqi subentrano a Leiva e Immobile e La Mantia e Fiamozzi a Mancuso e Stojanovic. I nuovi dell’Empoli graffiano più dei dirimpettai laziali e all’ultimissimo giro di orologio un gran destro di Bajrami (teniamo d’occhio questo ragazzo nato in Svizzera da genitori albanesi) scuote la traversa di Reina. Non sarebbe stato uno sgarbo, l’Empoli per la Lazio in costruzione è stato uno sparring partner insidioso e merita comunque l’onore delle armi. Una citazione anche per l’arbitro Sozza, molto mobile e preciso. Ha azzeccato praticamente tutto.
:(actionzone)
Gira e rigira, sei fai gol alla fine hai ragione e il detto calza a pennello alla Lazio, che ha raddrizzato la gara già nel primo tempo grazie alle reti di Milinkovic Savuic, Lazzari e Immobile (su calcio di rigore ingenuamente provocato dal portiere Vicario). Nella ripresa, con Luis Alberto in campo per Akpa Akpro, la squadra di Sarri ha controllato la gara, rischiando tuttavia di subire un gol che avrebbe riaperto la contesa. Tiro di Bandinelli addosso a Reina e sulla respinta bomba di Bajrami salvata sulla linea di porta da Luiz Felipe. Correva il 10’ e i giochi erano tutt’altro che chiusi.
Primo tempo a decollo verticale. Minuto 3: la Lazio perde palla sulla trequarti avversaria (Akpa Akpro), Bajrami affonda palla al piede e serve Bandinelli, liberissimo in area. Il sinistro del giovane esordiente trafigge Reina in diagonale. Empoli avanti. La Lazio pareggia in un amen. Combinazione Pedro-Anderson sulla linea di fondo, pallone scodellato nell’aria piccola e il testone di Milinkovioc Savic non dà scampo a Vicario. Partita bella, pazzerella, giocata senza riguardi ad espedienti tattici e dunque godibilissima per il pubblico del Castellani e per quanti sono seduti a casa in poltrona oppure al bar. L’Empoli sale in quota e al 13’ Mancuso, imbeccato da Stojanocvic, scavalca con un tocco Reina in uscita ma non centra il bersaglio.
La squadra di Andreazzoli gioca un calcio spumeggiante e a tratti sfacciato, sempre verticale a costo di qualche errore di misura nei passaggi. Stojanovic a destra mette in croce Hysaj, Ricci tiene in rispetto Leiva e Bajrami, muovendosi fra le linee, semina guai nelle retrovie di Sarri. La Lazio non resta a guardare, Lazzari è una furia lungo l’out di destra, basta innescarlo e lui, come Mercurio, mette le ali ai piedi. Pedro, all’esordio in biancoceleste, fa il guastatore lungo l’intero arco dell’attacco laziale, praticamente imprendibile per la difesa toscana, alquanto macchinosa nei due centrali. Ancora Empoli però al 24’: Bandinelli, lui tutto mancino, riceve da Mancuso e calcia secco, pallone che scheggia il palo.
Sembra l’annuncio di una stagione di sofferenze per la Lazio, che fatica ad impostare. Ma al 31’ Milinkovic Savic, baciato dalla dea Eupalla, infila in corridoio un pallone calibrato per Lazzari: sprint del biondino, Romagnoli bruciato in velocità come un mucchio di foglie secche e diagonale imperioso che infila il povero Vicario. Lazio in vantaggio. C'è ancora filo nell’arcolaio e stavolta l’Empoli deve battersi il petto perché regali del genere in serie A diventano macigni appesi al collo. Vicario si avventa su un pallone morto che saltella in area di rigore, lo chiama e non si accorge che sta sopraggiungendo Acerbi. La collisione fra i due è evidente, il portiere sfonda l’avversario e non tocca il pallone, dunque calcio di rigore che Sozza concede sunto. La trasformazione di Immobile è perfetta e dopo qualche patimento la Lazio scende negli spogliatoi all’intervallo con il rassicurante vantaggio di due gol.
Ripresa: ecco Luis Alberto per il fumoso Akpa Akpro, La Lazio decide di controllare il match, fa giro palla, raramente affonda il colpo. L’Empoli si fa coraggio, tenta di risalire la corrente. L’occasione per il 2-3 capita in rapidissima sequenza a Bandinelli e Bajrami, ma prima Reina e poi Luiz Felipe sulla linea di porta ricacciano in gola ai toscani l’urlo del gol. Via alle sostituzioni, entra il talentuoso ragazzetto catalano Raul Moro che lascia intuire colpi da primadonna. Henderson, Crociata e Zurkowski prendono il posto di Bandinelli, Cutrone e Hass, Anderson rileva Milinkovic-Savic e quindi Escalante e Muriqi subentrano a Leiva e Immobile e La Mantia e Fiamozzi a Mancuso e Stojanovic. I nuovi dell’Empoli graffiano più dei dirimpettai laziali e all’ultimissimo giro di orologio un gran destro di Bajrami (teniamo d’occhio questo ragazzo nato in Svizzera da genitori albanesi) scuote la traversa di Reina. Non sarebbe stato uno sgarbo, l’Empoli per la Lazio in costruzione è stato uno sparring partner insidioso e merita comunque l’onore delle armi. Una citazione anche per l’arbitro Sozza, molto mobile e preciso. Ha azzeccato praticamente tutto.
:(actionzone)
IL TABELLINO
Empoli-Lazio 1-3 (primo tempo 1-3)
Marcatori: 4’p.t. Bandinelli (E), 6’ p.t. Milinkovic-Savic (L), 31’ p.t. Lazzari (L), 41’ p.t. rig. Immobile (L)
Assist: 4’ p.t. Bajrami (E), 6’ p.t. Felipe Anderson (L), 31’ p.t. Milinkovic-Savic (L)
Empoli (4-3-1-2): Vicario; Stojanovic (39’ s.t. Fiamozzi), Ismajli, Romagnoli, Marchizza; Ricci, Haas (31’ s.t. Zurkowski), Bandinelli (25’ s.t. Henderson); Bajrami; Cutrone (31’ s.t. Crociata), Mancuso (38’ s.t. La Mantia). All. Andreazzoli.
Lazio (4-3-3): Reina; Lazzari, Luiz Felipe, Acerbi, Hysaj; Milinkovic-Savic (25’ s.t. Anderson), Leiva (37’s.t. Escalante), Akpa Akpro (1’ s.t. Luis Alberto); Felipe Anderson, Immobile (37’ s.t. Muriqi), Pedro (15’ s.t. Moro). All. Sarri.
Arbitro: Sozza di Seregno
Ammoniti: 29’ p.t. Leiva (L), 38’ p.t. Stojanovic (E), 44’ s.t. Ismajli (E)