Lady Tomovic: 'Così festeggiammo il riscatto della Fiorentina'
Il sito Corriere Spione ha intervistato Marija, da qualche mese moglie del difensore della Fiorentina Nenad Tomovic, a proposito della loro vita di coppia. 'Questa città è unica, quando in altri posti non c'era nulla qui c'era già tutto - le parole della bellissima 26enne di Belgrado -. Quando viene qualcuno a trovarci, gli Uffizi, i musei, il piazzale e Ponte Vecchio sono tappe fisse. E ne conosco anche la storia. Nenad è stato molto contento di essere riscattato dalla Fiorentina, quest'estate. Eravamo in viaggio di nozze e lui era molto preoccupato, sempre con il telefono in mano. Io per evitare che restasse male in caso di mancato riscatto gli parlavo bene di Genova (in suo cartellino era a metà col Genoa, ndr), dicendogli che è una bella città, dove siamo stati bene, ed è vero, ma speravo, anche per la sua carriera, che restasse a Firenze. Per ironia della sorte quando ci ha telefonato il procuratore per darci la notizia abbiamo festeggiato in hotel proprio con una coppia di Genova... che però tifava Samp. Nenad (che tra qualche mese diventerà padre, ndr) è buono dentro e molto tranquillo, e poi è intelligente, solare e... mi ama. Ma è volte è pigro e lento nel fare le cose, io andrei sempre di corsa. Il ruolo? Io lo vedo meglio quando gioca centrale a quattro, come in Serbia, e da terzino non mi piace quando si propone troppo in avanti, lo preferisco quando difende. Sono la prima critica nei suoi confronti: quando lo vedo fare quei dribbling non mi piace, meglio i passaggi ai compagni in cui è più preciso. Dopo le partite mi diverto a leggere le pagelle e devo dire che a volte mi arrabbio: qualche suo compagno ha sempre voti alti anche se gioca meno bene del solito, a lui invece i giornalisti non regalano nulla anche quando gioca bene. Nenad ormai non le legge più, io invece faccio quasi la rassegna stampa on line. Lunedì inizio un corso di italiano, così potremo frequentare di più anche i fiorentini o i compagni di Nenad. Per ora ci limitiamo ad uscire con gli altri giocatori slavi quando vengono le loro fidanzate, perché non ne conosco altre se non di vista allo stadio visto che non parlo l'italiano. Ma è colpa sua: a Lecce, essendo l'unico slavo, aveva più amici del posto e quindi era più facile che me li presentasse. L'unica cosa che ho imparato bene in italiano è l'inno della Fiorentina: mi piace molto, anche perché ormai sono diventata una vera e propria tifosa della squadra'.