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'Lacreme napulitane': sette minuti di follia per dire addio allo scudetto. Ora anche il terzo posto è a rischio
Ed ecco poi il Napoli, obbligato a far finta di credere che il discorso scudetto può ancora acchiapparlo per la coda. Insomma, tra due squadre con mezzi obiettivi, però libere di mente ti aspetti magari anche un po’ di divertimento e invece no. Invece (emozioni finali escluse) se la prendono comoda i giovanotti in campo. Il confronto è senza spigoli.
Intendiamoci, quando possono, sia l’Empoli che il Napoli affondano il colpo, forzano la giocata, cercano di dare velocità e credibilità al lavoro di giornata, ma tutto sommato non regalano emozioni. Cosicchè le prime, vere novità sono quelle che offrono gli allenatori, che poi sono pure vecchi e sinceri amici, con alle spalle lunghi anni di emozioni ed esperienze vissute assieme sulle panchine dell’Udinese e della Roma. Baci e abbracci, dunque, e poi via con le giocate. E con le scelte, prima ancora, Andreazzoli ne cambia quattro rispetto alla sbandata contro l’Udinese. Rivede la difesa (Viti e Parisi per Cacace e Benassi), cambia il trequartista (Verre per Bajrami) e riporta Cutrone più vicino a Pinamonti. Insomma, cerca più freschezza dietro e più esperienza là davanti, l’Empoli. Ma in quanto a novità è Spalletti che ruba la scena. Per la prima volta dall’inizio, infatti, punta sulla coppia Mertens-Osimhen, un binomio sino a ieri visto solo di tanto in tanto e sempre a partita in corso. Ma perché questa scelta, questa decisione?
Spalletti s’è forse arreso alle richieste dei media e della piazza azzurra dopo le brutte partite contro Roma e Fiorentina? Oppure s’è convinto all’improvviso che i due non sono alternativi? Oppure, ancora, perfidamente vuol dimostrare a tutti che ha ragione lui e che il belga e il nigeriano sono difficilmente combinabili là avanti? E chi può dirlo. Cert’è. Mertens e Osimhen giocano uno dietro l’altro e a volte pure uno accanto all’altro per la gioia di chi da tempo li voleva assieme in campo. Ma non è che il Napoli faccia faville, questo no. Anzi, tra lui e l’Empoli, è proprio la squadra di casa a offrire un calcio più ordinato. Si vede che ha un’idea precisa, l’Empoli, anche se la brillantezza non è quella dei giorni di sole. Comunque sia, dopo appena tre minuti Pinamonti si mangia incredibilmente un gol ditesta. Angolo e lui tutto solo manda d’un pelo fuori col Napoli a guardare. Sarà questa l’occasione migliore del primo tempo dei toscani. Per il resto tre o quattro conclusioni o senza mira o senza speranza. Come del resto fa il Napoli, che a differenza di chi gli sta di fronte offre pure un calcio un po’ disordinato, figlio d’iniziative più personali che di gruppo, mentre Mertens galleggia tra centrocampo e attacco senza essere utile né da una parte né dall’altra.
Ma quando il primo tempo sta per spegnersi, il Napoli s’accende. La giocata è portata a destra da Lozano. Cross del messicano, velo di Osimhen e alle sue spalle si materializza Mertens che fa gol di destro, forse pure con la complicità di Vicario che tocca il pallone ma non lo devìa. Un guizzo napoletano. Un’illuminazione improvvisa che cambia la partita a un minuto da riposo.
Ma non finisce qui. Il Napoli, infatti, rientra con Malcuit al posto di Zanoli un po’ impacciato e con sulle spalle anche un cartellino giallo, e quasi subito (52’) raddoppia. Stavolta è Anguissa che recupera palla in mezzo al campo, avanza senza che nessuno lo contrasti e invita Insigne al tiro col mancino. E il mancino del capitano è preciso e teso.
Così è: praticamente due tiri tra i pali e altrettanti gol per la squadra di Spalletti che gestisce senza alcun patema la partita, mentre l’Empoli continua a fare poco. Troppo poco per provare a recuperare la partita e il risultato. Certo, ci prova Andreazzoli a dare una scossa ai suoi (Enderson per Bandinelli e Cacace per Parisi al 61’ e poco dopo anche Bajrami per Verre e Di Francesco per Cutrone), ma il migliore alleato dell’allenatore dei toscani alla fine è il Napoli per giunta orfano nel finale di Lozano e Mertens e con in campo Zielinski e Politano. Proprio così. In otto minuti, dall’ottantaseiesimo all’ottantottesimo, infatti, il Napoli riesce a farsi fare - o a farsi? - tre gol. Un rimpallo favorisce Henderson per l’uno a due; poi Meret prova il dribbling a un metro dalla riga di porta e prende gol da Pinamonti; infine, sempre Pinamonti regala la vittoria all’Empoli sfruttando un cross di Bajrami dalla destra. Altro che “lacreme napulitane” di Insigne (uscito alla fine pure lui): queste sono follie napoletane. Follie che finiscono col mettere a rischio pure la sua consolidata zona Champions.
:(actionzone)
IL TABELLINO
Empoli-Napoli (primo tempo 0-1)
Marcatori: 44’ pt Mertens (N), 8’ st Insigne (N), 35’ st Henderson (E), 38’ e 42’ st Pinamonti (E)
Assist: 44’ pt Lozano (N), 8’ st Zambo Anguissa (N), 42’ st Bajrami (E)
Empoli (4-3-1-2): Vicario; Stojanovic, Viti, Luperto, Parisi (16’ st Cacace); Zurkowski, Asllani (25’ st Stulac), Bandinelli (16’ st Henderson); Verre (21’ st Bajrami); Pinamonti, Cutrone (21’ st Di Francesco). All. Andreazzoli.
Napoli (4-2-3-1): Meret; Zanoli (1’ st Malcuit), Rrahmani, Jesus, Mario Rui; Zambo Anguissa, Ruiz; Lozano (23’ st Zielinski), Mertens (32’ st Politano), Insigne (40’ st Ounas); Osimhen. All. Spalletti.
Arbitro: Marinelli di Tivoli
Ammoniti: Bandinelli (E), Zanoli (N), Viti (E), Stojanovic (E), Pinamonti (E)