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La via crucis di Bernardeschi
Dopotutto la sua consacrazione è arrivata giocando sull'out di destra meritandosi addirittura un posto in Nazionale, prima all'Europeo con Conte e poi con Ventura. Ma in tempi recenti lo stravolgimento di posizione è stato ancora più evidente, tanto che con la maglia azzurra l'ex tecnico del Torino è arrivato a schierarlo addirittura interno di centrocampo affidandogli così anche dei determinati compiti difensivi. Un incarico questo di certo grande responsabilità e sacrificio, ma nella quale il giovane giocatore viola non ha ben figurato e non ha potuto mettere in luce le sue grandi qualità offensive. Queste ultime sono state difficili da esprimere in un ruolo del genere per uno come lui, che spesso ha dichiarato di sentirsi a suo agio soprattutto sulla trequarti. In effetti anche l'anno scorso, pur giocando sulla fascia di sua competenza a grandi livelli mettendo in risalto velocità e tecnica, i gol sono mancati. Ed ecco perché Sousa sembra infatti essersi deciso a schierare in campo Bernardeschi come attaccante aggiunto, dandogli maggiore libertà in campo in modo da poter svariare a destra e al centro come un vero fantasista con un minor numero di compiti difensivi.
Ma ecco che contro il Cagliari, dopo tante gare brutte e sottotono per i motivi sopra citati, uno dei talenti più cristallini del calcio italiano sforna una delle prove in campo più belle della sua carriere, con tanto di doppietta, assist e grandi numeri. E domani a Firenze arriva il Crotone, squadra dove il giovane Federico esplose tre anni fa nel ruolo di ala destra nel tridente d'attacco di mister Drago. Per la serie paese che vai, ruolo che trovi.