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    La bella storia di Jack Bonaventura: il mito Del Piero, la chitarra, niente tatuaggi e un bersaglio preferito, l'Inter

    La bella storia di Jack Bonaventura: il mito Del Piero, la chitarra, niente tatuaggi e un bersaglio preferito, l'Inter

    • Guglielmo Trupo
    Come il toro quando vede rosso, così Giacomo Jack Bonaventura si trasforma quando vede l'Inter. Lui, nerazzurro dell'Atalanta, cresciuto a pane, calcio e Del Piero, perché da piccolo tifava Juventus e certi giocatori non è che te li scegli proprio a caso, domenica ha incornato per bene l'Inter di Mazzarri con una bella doppietta. Non ti succede tutti i giorni una roba del genere, ma a Jack, almeno una volta all'anno sì. La scorsa stagione si è imposto a San Siro con un gol e un assist, trascinando l'Atalanta verso risultati importanti, come sta facendo ora. 

    BONAVENTURA, UN TIPO ROCK CON DEL PIERO COME IDOLO - Jack è un tipo rock, forse poco celebrato, ma che non ne fa un dramma, dato che ama stare ai margini e far parlare il campo. Oltre a trattare bene il pallone con i suoi piedi di velluto, tratta bene pure la chitarra, un hobby che condivide ormai da anni. Si diletta bene con le corde e domenica le ha suonate all'Inter, prendendosi San Siro, chissà se lo avrebbe mai pensato da piccolo, quando nelle Marche, San Severino, ha conosciuto un sacco di difficoltà, tipiche di un ragazzo che ama il calcio e che nella sua cameretta tiene alto il poster dei suoi idoli in maglia bianconera. Del Piero e Zidane lo hanno "rassicurato" tante volte, lui a testa bassa si è messo a pedalare. 

    NIENTE TATUAGGI, NON SEMBRA NEANCHE UN CALCIATORE - È andato via da casa a  13 anni, destinazione Bergamo, Atalanta, un prodotto grezzo da raffinare. La potenzialità c'è, deve essere solo lavorata e gli orobici, maestri in questo, hanno vinto una scommessa, tanto per cambiare. Principi sani, attaccamento alla famiglia, una persona per bene che crede nell'amicizia  e che si defila perché non ama i riflettori. Parla poco, niente social network, passa quasi inosservato, non ha tatuaggi, non li ama, quasi non ti accorgi che sia un calciatore. Uno di altri tempi che, per ora, fa segnalare 5 gol e 4 assist, una condizione ritrovata dopo l'infortunio e i ritmi tenuti sempre alti grazie alle punzecchiature di Colantuono, uno che stravede per lui. 

    INTER BERSAGLIO PREFERITO - Domenica ha confermato che la sua vittima preferita è l'Inter (quattro presenze e altrettanti gol), oltre al fatto che restare all'Atalanta, malgrado abbia un contratto lungo, sia difficile. Il suo nome è su parecchi taccuini, ultimo quello della Fiorentina, ma chi lo vuole deve andare da Pierpaolo Marino con una proposta convincente. Intanto lui pensa solo a fare bene e, magari ogni tanto guarda il telefono per vedere se un certo Prandelli gli ha mandato un sms... 

    L'AGENTE PARLA A CALCIOMERCATO.COM - "Sarebbe il massimo per lui andare al Mondiale, ma penso che il CT non abbia bisogno di consigli, conosce la situazione e sa che deve fare, ogni giocatore aspira al massimo, il mondiale è il massimo". Se la ride l'agente di Jack, Giocondo Martorelli che, a calciomercato.com, si è confidato. Lo ha conosciuto da quando aveva 13 anni ma felice come domenica forse, non lo ha mai visto: "È scontato dire che sia contentissimo, il lavoro paga, e lui lavora da quando era un ragazzino. Colantuono gli ha trasmesso la giusta carica e lo ha fatto diventare un calciatore vero. Nasce come trequartista ma può giocare in tutti i ruoli del centrocampo, si adatta ed è bravo a interpretare le situazioni. Ora è un pezzo importante di una squadra ottima e lui si trova benissimo in un ambiente che lo ama e che lo ha adottato ormai da una vita". E non vuole lasciarlo andare via, ma il mercato ha leggi dure, Jack è ricercato dopo i due gol all'Inter ha accresciuto la sua fama e ora, passare inosservato, forse gli verrà più difficile.
     

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