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La vendita dei diritti tv della Serie A negli Usa? Il confronto con la Liga è umiliante!
IL GRANDE ACCORDO - Lo scorso marzo era stato annunciato in pompa magna l'accordo di cessione negli Usa dei diritti sulla Serie A per il triennio 2021-24. A aggiudicarseli è il gruppo Viacom-CBS, che per le 380 gare del massimo campionato italiano paga 170 milioni di euro in totale, cioè circa 54 milioni di euro a stagione (https://www.calcioefinanza.it/2021/03/23/la-serie-negli-usa-su-cbs-affare-da-55-milioni/). È una cifra più elevata rispetto a quella pagata da Disney, che detiene i diritti per il periodo di accordo in scadenza e fa trasmettere le gare di Serie A attraverso le frequenze di Espn. In quelle ore l'amministratore delegato della Lega di Serie A, Luigi De Siervo, ha sfoggiato toni esaltati per celebrare il rialzo del prezzo di cessione e presentato l'accordo come un grande successo. Parole che a due mesi di distanza suonano improvvide.
IL VERO AFFARE - Nelle ore scorse sono stati resi noti i dettagli sulla cessione negli Usa dei diritti televisivi sulla Liga spagnola (https://www.elmundo.es/deportes/futbol/primera-division/2021/05/13/609d73aafdddff238d8b4608.html). Basta la cifra della singola stagione per annichilire la Serie A nel confronto: 150 milioni di euro. Dunque, una sola stagione della Liga vale quasi quanto tre stagioni della Serie A. E non è tutto. Perché oltre a pagare 3 volte tanto, i broadcaster Usa scelgono un impegno che quasi triplica il tempo di durata: dai 3 anni della Serie A agli 8 anni della Liga (scadenza stagione 2028-29). Ciò significa che, mentre De Siervo ancora festeggia i 170 milioni di euro allungati sul piattino, Javier Tebas porta a casa circa 1,2 miliardi di euro. Ultima annotazione: le 8 stagioni di Liga spagnola verranno trasmessi da Espn, cioè il network che nel weekend della prossima settimana si libererà della Serie A. Giusto per chiudere il cerchio delle mortificazioni.