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La Uefa vuole inasprire il Fair Play
NUOVE LIMITAZIONI NEI BILANCI - A nulla sono servite le parole di Zvone Boban dei giorni scorsi (in cui chiedeva un ammorbidimento delle regole ndr.) perchè la Uefa sta infatti pensando a limitazioni ancora più stringenti modificando in negativo l'impatto economico delle operazioni commerciali e di mercato dei club. Innanzitutto c'è la volontà di introdurre un nuovo sistema di controllo in cui i club potranno spendere sul mercato soltanto quello che incassano dal solo business calcistico (biglietti, tv, sponsorizzazioni) e non più attraverso l'immissione di liquidità da proprietari e presidenti.
PROBLEMA AMMORTAMENTI - In secondo luogo, e qui entra in gioco il calciomercato, l'obiettivo è limitare la distribuzione degli ammortamenti dei contratti dei giocatori non più su tutta la durata del contratto (come avviene ora), ma su un arco massimo di tre anni. Facendo un esempio, l'impatto a bilancio dell'affare Neymar per il PSG (pagato 222 milioni di euro) non sarebbe più stato di "soli" 44,4 milioni all'anno, bensì di 72 milioni nei primi 3 anni.
SI' ALLE ESCLUSIONI - Attraverso le pagine di Voetbal International in Olanda è arrivato poi l'attacco diretto di Georg Pangl, membro del board della Uefa al lavoro sul Fair Play Finanziario: "In caso di violazioni recidive sono favorevole all'esclusione di un club dalla partecipazione alla Champions League, per quanto grande possa essere questo club".