Lazio: la triste discesa di Djordjevic e la necessità di un dopo Klose
La triste discesa di Djordjevic, ovvero come un attaccante può fare e disfare la sua partita. Il serbo ha messo a segno la rete del vantaggio contro la Sampdoria, svettando sul secondo palo (colpevolmente solo) sul cross telecomandato da Candreva. Non segnava dal 4 ottobre, contro il Frosinone, questa contro la Samp è la sua terza rete in 29 apparizioni, di cui 15 da titolare. Taglio di capelli novello (come ha ricordato a tutti su Instagram il suo compagno di squadra Felipe Anderson), e ritorno al gol dopo 6 mesi di astinenza: appendice felice di una stagione travagliata per il “cobra”? Ha segnato meno solo nel 2009/10, le sue 6 reti in totale (3 anche in Europa League), gli valgono l'ironia dei tifosi ("in questa partita speriamo faccia un tiro", messaggiano alle radio). E si parla già di calciomercato.
STAGIONE NO - E dire che era partito bene, in questa stagione: rete a Genoa e Frosinone, quinta e settima giornata, dopo che un infortunio lo aveva tenuto fuori nelle prime tre uscite stagionali. Già dalla scorsa estate l'ambiente biancoceleste aveva inutilmente invocato una punta: ai preliminari di Champions, contro il Leverkusen, crocevia stagionale, Pioli aveva dovuto schierare Keita al centro dell'attacco. A gennaio solo un blitz all'ultimo minuto di Lotito con Galliani aveva favorito lo sbarco di Matri in biancoceleste. Nemmeno lui verrà confermato, maledizione del bomber. Sulle spalle si Djordjevic il gol sbagliato nel secondo tempo: anche il peso della sua benedizione, fino ad ora ad ogni suo gol uguale vittoria. Keita fa partire l’imbucata perfetta, Djordjevic non può arrivare di sinistro, il suo piede, e con il destro non la impatta neppure. Non è l’unica occasione da gol sbagliata del match contro la Samp (anche Keita ha qualcosa da farsi rimproverare). Ma apre scenari diversi, per lui e per la Lazio.
COMPROATTACCANTI - Già, perché gli alert di mercato che arrivano agli addetti ai lavori parlano di mercato fittissimo per l’attacco. Dall’ultimo arrivato Berardi (sull’esterno), passando per nomi importanti, dal grosso esborso economico, come Milik dell’Ajax, passando per i due bomber-rivelazione della B, Budimir e Lapadula. Tutti nomi intorno ai quali comincia furioso il gossip, al netto, oltre a Matri, dell’addio di Klose, per il quale potrebbe non bastare la petizione per farlo rimanere a Roma. Djordjevic sarà l’unico a restare? O l’attacco sarà completamente rivoluzionato? La penuria di attaccanti gli sta regalando chance in questo finale (oltre a lui, Inzaghi aveva a disposizione solo il Primavera Rossi come punta centrale), ma l’oscillazione tra il gol e l’azione sfumata, pesante poi nell’economia del risultato, sembra sempre più tristemente affrescare una discesa triste verso un ruolo da comprimario, magari con un nuovo, sobrio per i tempi che corrono, taglio di capelli, celebrato su Instagram.