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La telenovela Mahrez si risolve in casa: è Florenzi l'esterno per Di Francesco
LE CONDIZIONI - Dopo i due interventi al ginocchio, l'esterno di Vitinia non ha forzato il rientro, ma è lievemente avanti rispetto a una tabella di marcia che lo voleva in campo a inizio ottobre. La presenza nell'amichevole organizzata da Eusebio Di Francesco contro la Primavera di Alberto De Rossi è stato il primo segnale, il gol, molto simile a quello realizzato nel derby di due stagioni fa, ha scaldato ulteriormente il cuore dei tifosi giallorossi. Ma sulle pagine social del club, i sostenitori della Roma continuano a invocare un esterno alto di grandissimo livello. Il primo a farlo, del resto, fu Eusebio Di Francesco, già durante il ritiro di Pinzolo. "E' ovvio che siamo carenti nel ruolo dell'esterno destro offensivo, è quella la zona di campo dove sicuramente abbiamo maggiore necessità di intervenire". Un concetto ricalcato in piazza, davanti ai tifosi: "Cercheremo di comprare un campione". E' arrivato Cengiz Ünder, ragazzo indubbiamente molto promettente ma ancora lontano dal profilo di un fuoriclasse. Florenzi potrebbe essere la soluzione casalinga, già con Garcia nella prima stagione ha dimostrato di poter fare l'esterno alto in attacco, anche se non è il mancino che avrebbe voluto Di Francesco, da sempre abituato ad avere un'ala destra che possa accentrarsi sul piede prediletto.
LE ALTERNATIVE - Dopo quasi un mese di telenovela Mahrez, per certi versi risulta incredibile come sia svanito l'interesse per Berardi, un ragazzo che il tecnico della Roma aveva spesso definito all'altezza delle big europee nella sua esperienza al Sassuolo. "Berardi? Per me è straordinario: era già pronto lo scorso anno per andare in una grande squadra. Ha grandi mezzi, deve solo convincersi delle sue qualità", è solo una delle tante dichiarazioni rilasciate dall'attuale mister della Roma ai tempi del Sassuolo. Ora si svaria da un nome che sarebbe una garanzia per la Serie A, quel Juan Cuadrado che però come Florenzi non è certamente un mancino. Munir e Promes, due nomi molto interessanti, non infiammerebbero una piazza che attende un campione da almeno un mese. Il ragionamento potrebbe essere proprio questo: invece di spendere 20-25 milioni per un calciatore molto lontano dal profilo cercato, rilanciare quello che si ha già in organico. Per quanto improbabile, eliminato l'impossibile, rischia di essere la verità.