La svolta della Reggina:|E il Bari è già nei guai
Se hai il gol facile voli. C’è poco da fare. Sembra una considerazione scontata, ma è la verità che emerge da questa 5ª giornata del campionato di Serie B. In attesa del posticipo tra Torino e Brescia che vale il primato per ora di Pea (mai il Sassuolo nella sua storia era stato da solo in vetta), piovono gol nel torneo cadetto. Con i 30 griffati ieri da Cocco, Tavano (i capocannonieri al comando) e compagni siamo già a quota 143: soltanto nel 2004/05, con 152 reti, si è segnato di più. Nello scorso torneo, dopo 5 turni, si era a 112. I gol erano 130 nel 2009/10, 110 del 2008/09, 123 nel 2007/08, 119 nel 2006/07 e 120 nel 2005/06. Insomma lo spettacolo è assicurato e la B continua a conquistare spettatori. Insomma la passione non manca e lo spettacolo è eccellente.
SHOW AL GRANILLO: ZEMAN KO - Come quello offerto al «Granillo» da Reggina e Pescara. Sei gol realizzati e un’altra mezza dozzina falliti di poco. Una partita, comunque, da incorniciare. Breda si riaffaccia così nel gruppo di vertice, mentre Zeman incassa una crescita evidente dal punto di vista della personalità della sua squadra che pure commette errori clamorosi e perciò perde. Sugli scudi uno strepitoso Missiroli che griffa la sua doppietta personale e si cala sempre più a suo agio nel ruolo del leader. Un esempio di professionalità. Farà, invece, discutere quel gesto di stizza di Maniero in occasione del secondo gol abruzzese che per poco non riapre il match del Granillo. L’ex juventino esulta e sembra mandare a quel paese il Boemo: un gesto deprecabile.
UNICO BLITZ - L’unica vittoria esterna, per ora, della 5ª giornata vale il primato per il Sassuolo di Pea. Gli emiliani passano ad Ascoli tra le imprecazioni di Castori che fallisce il pari complici due traverse e qualche svarione di troppo. Dopo aver annullato il macigno della penalizzazione (-7) in classifica, una battuta d’arresto ragionevole per i marchigiani già con la testa al Verona, avversario tosto, ma anche affrontabile con Parfait, Andelkovic e (forse) Sbaffo assenti contro il Sassuolo.
UGOLOTTI DA APPLAUSI - Bello anche il pareggio del Grosseto in casa della Samp di Atzori. La corazzata blucerchiata trova i maremmani organizzati e spigolosi più di quanto non si attendeva. E alla fine il punto va stretto agli uomini del presidente Camilli in grado di giocarsela alla pari e di minacciare con Caridi anche una compagine destinata e costruita per la A, così ricca di talenti da poter mandare Piovaccari (capocannoniere della scorsa stagione) in tribuna E’ un caso?.
IL BARI INCEPPATO - Se non è un caso, davvero poco ci manca. Il Bari che non riesce a battere la Nocerina e, anzi, rischia di perdere non è una novità. Auteri, certo, è un osso duro anche per questa categoria a cui comincia ad affacciarsi con la solita mentalità: all’attaco dall’inizio alla fine e un occhio all’equilibrio. Al San Nicola presenta una Nocerina organizzata, umile, concreta. Per fortuna dei pugliesi anche sprecona. E Torrente rimedia un pari buono appena a muovere la classifica, non certo a risolvere i problemi evidenti di una squadra assemblata poco alla volta, nata da una rifondazione complessa e con più di un elemento, per ovvie ragioni, fuori condizione. Il tempo aiuterà certamente a correggere quello che non va, ma per il momento bisognerebbe correre ai ripari, magari con un assetto meno spregiudicato di un improbabile e spossante 4-3-3. Se è lo stesso tecnico a riconoscere nel dopo gara che «non si può giocare per forza così», cosa gli impedisce di cambiare già dalla delicata trasferta in casa del Sassuolo? Il secondo tempo con la Nocerina consiglierebbe di agire in fretta. La squadra è evaporata ed ha rischiato un altro pesante ko.
RIECCO NOVELLINO - Torna a volare anche il Livorno di Novellino e di mezzo, ovviamente, c’è una questione di gol. Dionisi griffa la quarta rete stagionale e gli amaranto dilagano. A farne le spese la povera Juve Stabia di Braglia. Tornata in B a distanza di oltre sessant’anni lo scorso giugno nell’indimenticabile battaglia del Flaminio, la compagine campana è ancora disorientata in un campionato che è, però, lungo e interminabile. Guai a darsi per vinti ora, anche se gli addii di calciatori importanti continuano: dopo Cesar, via anche il fuggitivo Savio Nsereko di cui la società ha addirittura perso le tracce. Segnali che vanno interpretati in fretta anche perché le occasioni per rinforzare la squadra non mancano con tanti disoccupati a disposizione.
MODENA MACCHINOSO - Nei guai anche il Modena di Bergodi che non riesce a vincere nemmeno contro un Gubbio sull’orlo di una crisi. La squadra umbra si ricompatta attorno al proprio allenatore e Pecchia salva la panchina dopo aver rischiato addirittura di vincere al «Braglia». I guai degli emiliani? Scaturiscono tutti dall’aver cambiato troppo il gruppo della passata stagione. La fisicità dei nuovi acquisti e qualche errore nell’impostazione della preparazione stanno facendo il resto. Squadra macchinosa e in ritardo, ma anche infortuni o ex infortunati da mettere a regime. Anche qui, le giustificazioni non mancano. Bisogna correre ai ripari anche perché il prossimo avversario si chiama Padova e gli alibi potrebbero non bastare più ad una società che ha già detto pubblicamente la sua.
SUPER PADOVA - Reduce dal pari spettacolare di Verona, Dal Canto è pronto ad inanellare il 17º risultato utile consecutivo in campionato sulla panchina biancorossa. Senza contare i play off, il tecnico è tuttora imbattuto con 11 risultati positivi nelle ultime giornate dello scorso torneo e queste prime 5 partite. Per il suo Padova 10 vittorie e 6 pareggi. Ma non gli è riuscito di sbancare il Bentegodi dove il Padova non ha mai vinto né in B né in A.
EMPOLI IN CRISI - Continua a perdere l’Empoli e Aglietti fa bene a sentirsi «in bilico» dopo il ko dello Scida. Sono 4 le sconfitte consecutive dei toscani che, dopo il 2-1 alla Juve Stabia alla 1ª giornata, hanno perso a Pescara (2-3), a Brescia (1-2), contro la Samp (1-3) e ieri a Crotone (1-2). L’unica consolazione è Tavano ancora a rete. E’ la quinta rete in 5 gare. Il cecchino casertano è sempre andato a bersaglio in queste prime 5 giornate. Per ritrovare una serie positiva iniziale così lunga si deve tornare al 2002/03 con il leccese Chevanton a rete in tutte le prime sei giornate di quel torneo cadetto.
IL CROTONE C’E’ - Svolta, invece, Menichini che rimescola i suoi uomini e ritrova lo spirito della scorsa stagione che aveva spinto i pitagorici ai margini della zona play off. Anche qui, nulla succede per caso.