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    La svolta con Gattuso, ma l’equivoco è tattico: Biglia non sarà mai come Pirlo

    La svolta con Gattuso, ma l’equivoco è tattico: Biglia non sarà mai come Pirlo

    • Alessandro Cosattini
    “Ma cosa vi aspettavate da Biglia? Da 4-5 settimane percorre 12 km e non sbaglia un pallone. È vero che potrebbe dare qualche pallone in più in avanti, ma è un giocatore che stata dando un equilibrio pazzesco. Non si ferma mai, dà ordine al centrocampo. È il giocatore dell’anno scorso alla Lazio, non è un giocatore alla Pirlo. Ci metterei la firma ad avere un giocatore così”. Parole chiare quelle espresse oggi in conferenza stampa da Rino Gattuso, che ha così analizzato il momento del centrocampista argentino, spesso nel mirino della critica. Più con Vincenzo Montella che nelle ultime settimane, perché con Gattuso la musica è cambiata per Lucas Biglia: le ultime quattro gare giocate per intero e dall’inizio in questo senso sono un segnale forte e chiaro. Dopo mesi di fatiche e rendimento sottotono, l’argentino è riuscito a emergere e con lui è cresciuto anche il Milan. 

    LA CORSA C'È - Il merito in gran parte è della condizione fisica ritrovata. Il primo effetto della cura Gattuso si è visto proprio sulla tenuta fisica di Lucas Biglia: i primi mesi in rossonero sono stati condizionati da diversi acciacchi. Il cambio in panchina, da Montella a Gattuso, ha portato a una nuova metodologia di lavoro, soprattutto dal punto di vista atletico. Nelle ultime quattro gare di Serie A ha corso per una media di 11.917 chilometri a partita. La media complessiva in campionato è invece di 10.706 chilometri a gara, segno che il classi 1986 ha migliorato notevolmente la sua percorrenza con l’arrivo di Gattuso in panchina. La svolta sul piano fisico è arrivata, le gambe girano finalmente. Ma il rendimento di Biglia è cambiato anche dal punto di vista tecnico-tattico, grazie al ritorno alla difesa a quattro. Leonardo Bonucci è stato quasi totalmente deresponsabilizzato nella prima fase di impostazione dell’azione e ha così liberato spazi per Biglia che fino a poche settimane prima risultavano intasati. Biglia ora è libero di abbassarsi per prendere palla e agire da vero e proprio regista.

    NON È PIRLORegista, sì, ma non “alla Pirlo”, come ribadito anche oggi da Gattuso in conferenza stampa. Perché Biglia sta dando molto al Milan, ma più in fase d’interdizione che di costruzione della manovra. Recupera palloni l’argentino, funge da schermo davanti alla difesa, ma in fase d’impostazione è ancora molto “scolastico”. Biglia cerca di giocare a due o tre tocchi davanti alla difesa, ma soprattutto in orizzontale. “Potrebbe dare qualche pallone in più in avanti”, ha detto Gattuso. Potrebbe verticalizzare di più Lucas Biglia, perché rispetto a prima il gioco rossonero è cambiato con l’arrivo del nuovo allenatore: adesso si va a cercare la profondità, cosa che non avveniva con Montella. Bene in interdizione, meno in impostazione, ma non solo per responsabilità di Biglia. Perché l’argentino è arrivato a Milanello con la nomea di “nuovo Pirlo”, ma in realtà non lo è mai stato, neanche alla Lazio. Biglia assomiglia più a van Bommel che a Pirlo: un incontrista in grado di dare anche i tempi alla manovra, ma che non ha nel lancio in profondità o nel passaggio filtrante il suo punto di forza. Quello delle ultime settimane è sempre più vicino ad essere il vero Biglia, ossia quello della Lazio. Ma non sarà mai come Pirlo: Lucas lo sa, Gattuso anche.

    @AleCosattini

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