La "strage" del Made in Italy: anche Belotti ha rischiato grosso!
Andrea_juventino scrive:
Pochi giorni fa, proprio su calciomercato.com, leggevo di come il DS della Roma, Walter Sabatini, qualche anno fa preferì tali Jonathan, Ferrante e Valmir Berisha a un certo Andrea Belotti. Che, per carità, non sarà ancora come quei Riva e Boninsegna, o come quei Totti e Del Piero, ma sta crescendo e promette bene, tanto da aver segnato, nel 2016, come un certo Gonzalo Higuain. Per la cronaca, oggi Ferrante e Berisha sono scomparsi da tutti i radar.
Questo offre lo spunto di riflessione più importante: perché un direttore navigato come Sabatini sceglie due perfetti sconosciuti e per giunta stranieri a un bel prospetto come Belotti? Purtroppo io non conosco la risposta ma è facile notare come la pratica sia diffusa a macchia d'olio. Basta, infatti, guardare i settori giovanili delle nostre squadre e si nota come i ragazzi italiani siano merce rarissima e, in alcuni casi, costosissima.
La cosa più deprimente è che questi ragazzi comprati dall'estero, da campionati improbabili e con poco blasone, e pagati fior di milioni, non vengono nemmeno fatti esordire in prima squadra e, nella maggior parte dei casi, rimangono in un pantano infinitamente denso di anonimato. Dall'altra parte i nostri giovani si demoralizzano e difficilmente emergono o lo fanno in tarda età. Quelli più coraggiosi vanno all'estero in cerca di quella fortuna che difficilmente trovano. E' il caso del giovanissimo Cardelli che, senza nemmeno troppi giri di parole, ha deciso di andarsene dalla Lazio.
Le squadre di serie A che decidono di puntare sui giovani nostrani sono sempre di meno e quelle che lo fanno sono, per la maggior parte, quelle squadre che non hanno disponibilità economica per poter spendere certe cifre in stranieri. Mi chiedo allora quale sia il vantaggio nello scegliere un giovane straniero dalle dubbie capacità calcistiche e caratteriali piuttosto che un giovane italiano promettente, anche se non immediatamente pronto. Bisogna allora che ci sia una...CLICCA QUI PER CONTINUARE A LEGGERE E PER COMMENTARE