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La storia di Pafundi, il talento classe 2006 convocato da Mancini
L'INTUIZIONE - L'Udinese lo pescò dal Monfalcone durante un torneo dove c'erano tutti classe 2004 più lui, che con due anni in meno incantava gli osservatori. E proprio in una gara contro i bianconeri fu decisivo con un assist colpendo anche la traversa. Gli scout annuivano in tribuna: 'Sì, prendiamolo'. Simone aveva otto anni, e l'Udinese puntò su di lui a occhi chiusi. Lì ha un angelo custode che fuori dal campo non lo molla mai, il fratello Andrea - più grande di due anni - gioca in Primavera insieme a lui e lo sostiene in tutto.
I MODELLI - A maggio scorso è arrivato il debutto in Serie A a Salerno con Cioffi in panchina, quest'anno non ha ancora mai giocato in prima squadra ma continua ad allenarsi tra i grandi. Osserva e studia i modelli da seguire, assorbe come una spugna e riprova le giocate. I punti di riferimento sono Pereyra e Deulofeu, rimane a bocca aperta nel vederli andare via nello stretto. Poi corre a casa a studiare i movimenti di Leo Messi su Youtube.
IL RINNOVO - Nei mesi scorsi ci sono stati rumors di mercato che l'hanno accostato al Napoli, ma al momento Pafundi all'Udinese si trova molto bene e in estate ha firmato il rinnovo del contratto fino al 2025. Ora è arrivata anche la prima 'vera' chiamata di Mancini, che conferma ancora una volta di non aver paura a puntare sui giovani. Ieri Gnonto, oggi Pafundi: un 2006 in Nazionale.