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    ​La storia di Basilio, attaccato sui social perché vaccinato contro il Covid19 a 103 anni

    ​La storia di Basilio, attaccato sui social perché vaccinato contro il Covid19 a 103 anni

    • Luigi Calligari
    Nelle ultime settimane tutto il mondo è entrato in una nuova fase della battaglia contro il Covid19. È infatti iniziata la somministrazione delle prime dosi del vaccino Pfizer/BioNTech, la prima arma messa a disposizione contro questo terribile nemico. Certo, è necessario ricordare che questo vaccino avrà bisogno di un richiamo entro 21 giorni, ma la speranza è che presto arriveranno anche altri sieri in grado di aumentare sensibilmente il numero di persone vaccinate. 

    In Italia, i primi ad essere scelti per ricevere l’immunizzazione sono stati i membri del personale sanitario, che da mesi stanno combattendo questa difficile battaglia contro il virus e gli ospiti delle Rsa, tra i più colpiti durante la prima fase dell’epidemia. Come sempre però, non tutto è oro quel che luccica e anche in questa occasione ci sono delle storie che devono far riflettere, purtroppo in negativo. 

    Il caso specifico è quello di Basilio Pompei, un signore di 103 anni sopravvissuto ad un campo di concentramento in Polonia. Gli odiatori sui social hanno raggiunto anche lui. Perché? Semplicemente per il fatto che è la persona più anziana ad essere stata vaccinata in Toscana, nella Rsa in cui è ospite da diverso tempo. Secondo quelli che lo hanno attaccato sui social, Basilio avrebbe dovuto rinunciare alla dose del vaccino perché troppo vecchio e lasciarla ad un giovane. La vitalità e la forza di questo signore però sono davvero invidiabili, e come riportato dal Corriere la sua risposta è stata diretta nei confronti di queste persone: «Scrivano pure che cosa vogliono, per me non fa differenza, figuriamoci se ho paura».

    Il Covid19 ci sta mettendo a dura prova, le difficoltà di questo periodo non tralasciano nessuno e soprattutto pesa l’incertezza riguardo il futuro che ci attende, ma questo non può giustificare i gesti di odio sui social che da troppo tempo continuano a verificarsi. Il rispetto dovrebbe essere alla base di tutto, soprattutto quando si parla di persone che hanno subito sulla loro pelle catastrofi come la Seconda guerra mondiale nel caso di Basilio.

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