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    La stima di Mourinho, il piano di Maldini: perché il Milan vuole Tanganga

    La stima di Mourinho, il piano di Maldini: perché il Milan vuole Tanganga

    • Federico Zanon
    La prima scelta per la difesa. Dopo Tomori potrebbe arrivare ancora da Londra il prossimo rinforzo per il Milan, che ha messo nel mirino Japhet Tanganga. Come anticipato da Calciomercato.com giovedì è in agenda un incontro con Fabio Paratici, direttore sportivo del Tottenham, per sbloccare la trattativa, sulla base di un prestito oneroso con diritto di riscatto (con la possibilità di un controriscatto da parte degli Spurs). Da ambienti rossoneri non si sbilanciano, ma c'è voglia di chiudere l'affare in tempi brevi per un profilo che si sposa perfettamente con le idee di calcio di Pioli.

    MOURINHO - Tanganga non è di certo una novità per Maldini e Massara, che avevano già chiesto informazioni lo scorso gennaio. Ora i tempi sembrano essere maturi, il ragazzo nato Hackney da genitori della Repubblica Democratica del Congo, è sulla lista dei partenti ed è tentato da un'avventura in Italia (anche per questo motivo ha detto no alla neopromossa Bournemouth). Al Tottenham, una volta che è andato via José Mourinho, il primo a credere in lui e a lanciarlo in prima squadra (esordio contro il Liverpool di Salah e Manè), le cose sono cambiate, tanto da uscire fuori dai radar. Prima un infortunio, poi la mancata fiducia di Nuno Espirito Santo e di Conte, che l'anno scorso gli ha fatto giocare solo 739' di Premier League.

    MILAN - Nonostante una stagione nell'ombra il suo nome è sempre stato sulla lista degli scout rossoneri. Il motivo? Lo spiega bene Keith Downing, suo allenatore nell'Inghilterra Under 20, a The Athletic: "E' un difensore puro, aggressivo, a cui piace il confronto fisico. E' raro che ai difensori moderni piaccia difendere. Gli piace stare in area, fare salvataggi, è un profilo vecchio stampo". L'aggressività è sempre stata al centro del suo stile, come confidato dallo stesso Tanganga in un'intervista a TalkSport: "L'aggressività ha sempre fatto parte di me, fin da quando ero ragazzino (è entrato nell'academy degli Spurs all'età di 10 anni ndr) - I miei allenatori mi hanno sempre detto di sfruttare questa qualità". Aggressivo, ma pulito negli interventi. Proprio quello che cerca il Milan.

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