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La Spagna è squadra, la Croazia no: Luis Enrique domina, Morata trascina
In quel momento la prestazione era della Spagna, ma i particolari stavano decidendo a favore della Croazia. Nel finale, però, Dani Olmo ha piazzato due assist da destra a sinistra, dove un attaccante, Brekalo, stava giocando come terzino destro. Il crollo croato è avvenuto da quella parte, lì sono arrivate le due reti finali. Venerdì, a San Pietroburgo, la Spagna è attesa da Francia o Svizzera.
I 90' SPAGNOLI. Solo Spagna e fino all’85' la sua vittoria era nitida, ben oltre i 2 gol di scarto che stavano dividendo le due nazionali. La nazionale senza madridisti stava giocando da grande squadra. I vice campioni del mondo della Croazia erano a tratti dominati dagli spagnoli, accecati dal faro di Busquets, abbagliati dal talento del giovanissimo Pedri, battuti sugli esterni dai guizzi di Sarabia e Ferran Torres. Dopo i primi due pareggi del girone, la nazionale di Luis Enrique stava prendendo il ritmo giusto.
LA DIFFERENZA. Squadra vera la Spagna, squadra slegata la Croazia, per questo il gioco è stato tutto, quasi tutto, della nazionale di Luis Enrique nei primi due tempi. Possesso palla esagerato (al 45' era del 68 per cento), notevole quantità di conclusioni (10 a 2 a fine primo tempo) ed eccellente qualità di occasioni. Se il punteggio all’intervallo era di 1-1 la responsabilità era tutta di uno sciagurato intervento del portiere spagnolo Unai Simon che ha cercato di controllare un lungo passaggio indietro di Pedri: è andato sulla palla con troppa superficialità, probabilmente non si è reso conto che era dentro lo specchio della porta, la palla gli è scivolata via dal piede ed è infilata in rete. Clamoroso l’errore di Unai Simon, ma anche Pedri ha sbagliato: il passaggio indietro al portiere non va mai fatto fra i pali. Non a caso la Uefa prima ha assegnato l’autorete al portiere e poi, giustamente, a Pedri. Ai tifosi milanisti sarà tornato in mente l’autorete di Paletta a Pescara nell’aprile di due anni fa, col velenoso passaggio indietro verso Donnarumma: stessa dinamica. La Croazia ha giocato per 5 minuti dopo quel gol, ma prima e dopo non è mai stata in partita.
SOLO SPAGNA. La nazionale di Luis Enrique si è impossessata subito del gioco attraverso il suo totem Busquets. La Croazia non pressava la mente spagnola che così aveva vita facile a trovare ora Pedri, ora Koke. Ma non riusciva nemmeno a controllare da vicino i due interni e Pedri, classe 2002, spadroneggiava con la sua tecnica. In più, la Spagna attaccava con profitto anche sugli esterni. La prima palla-gol l’ha sbagliata Koke che un assist di Pedri (servito da un passaggio rapido di Busquets) aveva messo davanti a Likovic, pronto a respingere con una gamba. La seconda l’ha sbagliata Morata di testa su cross di Ferran Torres. Poi la frittata di Unai Simon (e Pedri) e i 5 minuti di Croazia con uno spunto di Vlasic (esterno della rete) su assist di Modric.
IL PARI DI SARABIA. Superato lo choc, la Spagna ha ripreso il comando delle operazioni e il pareggio è stato la conseguenza del suo chiaro predominio. Attacco micidiale, il primo tiro di Pedri è stato respinto con un’altra prodezza da Livakovic, il secondo di Sarabia, deviato da Caleta-Car, ha reso giustizia alla gara. Pochi attimi prima Luis Enrique aveva invertito la posizione delle sue ali, spostando Ferran Torres a sinistra e Sarabia a destra.
SORPASSO SPAGNOLO. Alla Croazia mancava l’apporto di quasi tutto l’attacco, solo Vlasic cercava di portare qualche pericolo, ma Petkovic e Rebic non aiutavano. Per questo Dalic a inizio ripresa ha tolto Petkovic per mettere Kramaric e a metà ripresa fuori anche Rebic per Orsic. La Spagna ha concluso la sua rimonta: tocco di Pedri per Ferran Torres, cross da sinistra, stacco di Azpilicueta in anticipo su Gvardiol e 2-1 per una squadra che lo strameritava. Per Azpilicueta era il primo gol in nazionale e lo ha segnato dentro una partita di grande spessore.
DA RAGAZZI. Con un piede fuori dall’Europeo, la Croazia ha alzato finalmente la sua linea di gioco e ha costruito la sua prima vera occasione da gol con Gvardiol: stavolta Unai Simon si è riscattato con una parata d’istinto. Ma proprio Gvardiol l’ha combinata grossa. A gioco fermo per una punizione a favore della Spagna sulla linea di metà campo, si è messo a bere, lontano venti metri dal suo diretto avversario, Ferran Torres, raggiunto in un attimo dalla fulminea apertura di Pau Torres, Gvardiol si è precipitato su Ferran che ha avuto gioco facile a saltarlo e, di sinistro, a infilare la palla fra le gambe di Livakovic. Un gol così, in un Europeo, non si può prendere.
RIMONTA CROATA. Dani Olmo, entrato da poco, ha sbagliato il 4-1 davanti a Likovic così da permettere dalla Croazia di giocare un finale sui nervi. E sul filo della disperazione, aiutata dai cambi di Dalic, è riuscita a segnare con Orsic, anche lui entrato da pochissimo, dopo un salvataggio di Azpilicueta su rasoiata di Modric. Tre a due al 40' del secondo tempo. Modric, Brozovic e Pasalic stavano spingendo a mille, la difesa spagnola non reagiva compatta. Così, al secondo minuto di recupero dei 6 decisi da Cakir, è stato ancora un atalantino a lasciare il segno in questo Europeo: dopo Pessina, Gosens, Miranchuk e Maehle, anche Pasalic ha messo la firma sul risultato. E’ stato lui a girare la palla a sinistra per Orsic, si è inserito in area e di testa, in anticipo su Pau Torres, ha segnato il 3-3 girando in porta il cross di Orsic. Quindi, i supplementari.
E INFINE, MORATA... All’inizio del primo tempo supplementare Unai Simon si è riscattato quasi definitivamente togliendo un gol a Kramaric, sarebbe stato il 4-3 per la Croazia. Anche Vida, dall’altra parte, ha salvato un gol di Dani Olmo. Che si è scatenato sulla destra e ha piazzato una palla d’oro sul palo lontano per Morata: Brekalo, un attaccante, era il marcatore dell’attaccante juventino, ha sbagliato il tempo dell’intervento, Morata ha controllato e scaraventato la palla sotto la traversa. Era il centesimo minuto di questa straordinaria partita. Altro contropiede spagnolo tre minuti dopo e gara finita: Morata, Dani Olmo, palla ancora da destra a sinistra per Oyarzabal, gol del definitivo 5-3. Poi, per chiudere con un briciolo di disappunto, per Dani Olmo anche un palo finale.
:(actionzone)
IL TABELLINO
Croazia-Spagna 3-5 dts
RETI: 20′ aut. Unai Simon (C), 38′ Sarabia (S), 57′ Azpilicueta (S), 77′ Ferran Torres (S), 86′ Oršić (C), 90’+2 Pašalić (C), 101′ Morata (S), 103′ Oyarzabal (S).
Croazia (4-3-3): Livakovic; Juranovic (74′ Brekalo), Vida, Caleta-Car, Gvardiol; Modric (114′ Ivanušec), Brozovic, Kovacic (79′Budimir); Vlasic (79′ Pašalić), Rebic (67′ Oršić), Petkovic (45′ Kramarić). A disposizione: Kalinić, Sluga, Vrsaljko, Škorić, Badelj, Bradarić. CT Dalic.
Spagna (4-3-3): Unai Simon; Azpilicueta, Eric Garcia (71′ Pau Torres), Laporte, Gayà (77′ Jordi Alba); Koke (77′ Fabián Ruiz), Busquets (101′ Rodri), Pedri; Ferran Torres (88′ Oyarzabal), Morata, Sarabia (71′ Olmo). A disposizione: De Gea, Sánchez, Diego Llorente, Maros Llorente, Gerard Moreno, Thiago Alcántara. CT Luis Enrique.
AMMONITI – Brozovic, Caleta-Car (C).