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Romamania: con Pallotta o Friedkin, Fonseca unica certezza. Mette gli uomini davanti ai moduli
Fonseca ha messo in campo quella che secondo me è la principale virtù di un allenatore e cioè la capacità di mettere il modulo al servizio delle qualità dei propri giocatori e non il contrario e, soprattutto, la disponibilità a cambiare idea anche tatticamente in funzione del rendimento dei singoli e della squadra. Con la mossa della difesa a tre, Fonseca ha ottenuto diversi vantaggi. Intanto, la scoperta di un Ibanez a livelli altissimi. Poi, Kolarov centrale che sta funzionando bene. Così come è assai più equilibrato e protetto il centrocampo nel quale sono salite le prestazioni di Veretout - che adesso può avvicinarsi di più alla porta per il tiro da fuori - e Diawara. Sugli esterni poi, beh, basta dare un'occhiata alle prestazione di un 'missing' di lungo corso come Bruno Peres. Ieri sera, tra l'altro e a proposito di esterni, se Spinazzola oltre al fare (gol e prestazione) non avesse disfatto (quel rigore comico) staremmo qui a parlare della quarta vittoria consecutiva, perchè la Roma ha giocato meglio e avrebbe meritato rispetto alla pallida Inter di Conte. Eppoi, Mkhitaryan in quella posizione, finalmente a posto fisicamente e arma non convenzionale al fianco di Dzeko.
Quindi, che sia ancora Pallotta, arrivi Friedkin o chissà chi, ripartire da Fonseca sarà il primo vero punto fisso per il futuro della Roma. Eppoi, occhio, perchè c'è ancora l'Europa League tutta da giocare.