ECCO CIO' CHE SCRIVEMMO 10 MESI FA: MAZZARRI NON E' DA INTER
NOI DI CALCIOMERCATO.COM LO DICEMMO A CHIARE LETTERE DIECI MESI FA; UNO COME MAZZARRI NON SARA' MAI DA INTER
QUESTO L'ARTICOLO PUBBLICATO IL 27 GENNAIO 2014 ORE 15.47 da calciomercato.com
E' triste dover tornare su un argomento già dibattuto le scorse settimane e ancor più se il protagonista è un allenator di chiara e indiscussa fama come Walter Mazzarri. Purtroppo la denuncia che avevamo fatto 15 giorni fa, trova puntuali e ripetute conferme: Mazzarri è in confusione pressochè totale quasi come la sua dirigenza.
Il problema non è se Mazzarri sia bravo o no; lo è. I risultati fino all'approdo all'Inter parlano in modo inequivocabile. Il problema era e resta lo stesso del primo giorno dello sbarco a Milano: ha la capacità di "reggere" lo stress che allenare una "grande" comporta? Qui non si parla di Reggio, Genova e neanche Napoli (grande piazza ma non abituata a vincere), qui si parla di Milano, la Scala del calcio e una tifoseria che unita alla stampa richiede una disponibilità e una capacità di sopportazione fuori dai canoni normali. L'Inter è l'Inter da sempre, più di Milan, più di Juve come pressione mediatica sia perchè la società non ha il controllo sui media che le altre sanno esercitare sia per l'ambiente societario da sempre più passionale che professionale.
Mazzarri, abituato altrove ad essere l'one-man-show, è arrivato a Milano con la sicurezza di chi non perde mai e sa risolvere tutto da solo.
Alle prime difficoltà è crollato, lo si vede dal viso, dallo sguardo, durante la partita e nel dopo gara. La sua è una faccia sofferta quasi spaurita mentre cerca appigli un pò ovunque. L'ego gli impedisce di ammettere che all'Inter finora non è risucito ad incidere più di tanto, anzi quasi per nulla. Per lui questa sarebbe una bestemmia. Lui da sempre sa tutto e anticipa tutto. Così è sempre stato. Ma in piazze che comunque, anche grazie ai risultati ottenuti, sapevano sostenerlo al momento opportuno. Milano sponda Inter sopratutto, invece è un trapezio senza rete sotto. O vai bene o sei solo e ti schianti. L'avvicendamento presidenziale non l'ha certo facilitato.
Eccolo allora il buon Walter di San Vincenzo che si barcamena davanti alle telecamere. Svuotato, senza convinzione, quasi rassegnato. pare non sapere più a quale santo votarsi. Ha dato la colpa a tutti, ieri ha chiuso il cerchio con la storiella del tifo che non tifa ma fischia. "Sembrava di essere a porte chiuse".
E in effetti ha ragione, Mazzarri sta giocando ormai la sua partita a porte chiuse, con lui chiuso appunto in se stesso disarmato e il resto del mondo fuori.
Loris Cialini