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    La solitudine di Edin e l'attesa per Schick

    La solitudine di Edin e l'attesa per Schick

    A digiuno di gol lo è da più di un mese. Ovvero dal dalla doppietta di Chelsea-Roma del 18 ottobre. Ma Edin Dzeko resta l’unico terminale offensivo giallorosso in grado di occupare con frequenza l’aerea avversaria. Solo, quindi. Proprio come aveva lamentato a pochi minuti dalla fine di Roma-Atletico Madrid d’andata. “Mi manca Salah. E Nainggolan gioca troppo lontano dalla porta. Con questo modulo sono tutti più distanti”, aveva detto il bosniaco scatenando la rabbia di Di Francesco. Poi sono arrivati i gol, le prestazioni maiuscole. E tutto sembrava dimenticato.  I dati statistici elaborati da Opta, però, evidenziano questo difetto tattico: Dzeko è il leader dei tocchi in area avversaria con 6,47 di media a partita. Dietro di lui il vuoto: 4 per Perotti; 2,80 per El Shaarawy e 2,33 per Under. Dopo i 2 tocchi di media di Defrel troviamo un difensore, ovvero Kolarov, 1,88. Dispersi i centrocampisti: 1,60 Nainggolan; 1,50 Strootman; 0,71 Pellegrini e addirittura 0,25 De Rossi a testimonianza di quanto rari siano i loro inserimenti a dar man forte a Dzeko.  Quelli che faceva Salah e che avrebbe dovuto fare Mahrez, almeno nella testa di Monchi e Di Francesco prima dello stop alla trattativa. La speranza per la Roma è che Schick, ormai pronto al ritorno in campo, possa occupare quelle zolle di terreno per molti quasi inesplorate.

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