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  • La Sla e Signorini:| 'Ci stimolò ad intervenire'

    La Sla e Signorini:| 'Ci stimolò ad intervenire'

    La partita contro la Sclerosi Laterale Amiotrofica, il terribile morbo di Lou Gehrig, si è messa in discesa, e il merito è in molta parte della Fondazione Vialli e Mauro. Proprio l'associazione creata sette anni fa dai due ex juventini ha cofinanziato, assieme alla Federcalcio, una ricerca per identificare i fattori di rischio genetici e ambientali nella sviluppo del terribile male. E la ricerca, svolta in quattro diversi centri - il Laboratorio di Neurogenetica dell'NIH di Bethesda (Usa), il Centro SLA del Dipartimento di Neuroscienze dell'Università di Torino e dell'Ospedale Molinette di Torino, il laboratorio di genetica molecolare dell'azienda ospedaliera OIRM Sant'Anna, il Centro SLA dell'ospedale universitario di Modena - è giunta all'individuazione di un gene, il Vcp, collocato nel cromosoma 9, responsabile dell'"avvio" del morbo. I risultati sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista internazionale Neuron e saranno presentati, in anteprima, durante il Congresso mondiale sulla SLA che si tiene ad Orlando (USA) in questi giorni. Un successo della grande ricerca italiana. E una vittoria straordinaria per la Fondazione Vialli e Mauro. Ne abbiamo parlato con l'ex centrocampista di Catanzaro, Juventus e Napoli.


    Allora, Mauro, un gran gol.
    "Ne siamo felici, questa ricerca ha preso l'avvio tre anni fa. Noi abbiamo contribuito con 219mila euro e abbiamo seguito da vicino l'evolversi della situazione. Eravamo già al corrente degli importanti risultati ottenuti. Siamo

     

    consapevoli di aver messo a segno un grande colpo. La strada è ancora lunga, ma forse siamo ad una svolta".

    Perché proprio la Sla?
    "Sette anni fa abbiamo scelto di devolvere parte del nostro tempo e delle nostre energie contro questa terribile malattia, impropriamente legata sui massmedia al calcio e allo sport. In Italia ci sono circa 5000 ammalati di Sla, ma pochissimi di loro sono o sono stati sportivi. A noi interessava metterci a disposizione. La triste storia di Gianluca Signorini (l'ex capitano del Genoa colpito dal morbo e morto nel 2002 ndr) ci stimolò ad intervenire. Ora iniziamo a raccogliere i frutti del nostro impegno. La fondazione è nata nel 2003, grazie anche a Cariplo e Telethon. A questa ricerca hanno partecipato fattivamente, dal punto di vista finanziario, anche la Lega e la Figc. Noi ci occupiamo essenzialmente di raccogliere donazioni, ma anche di portare al grande pubblico il messaggio. Organizziamo eventi di beneficenza collegati con la Federgolf, concerti, eventi in tante città. Il nostro desiderio era fare qualcosa di importante. La cosa più bella è ora raccogliere i risultati e dimostrare al grande pubblico che il mondo del calcio ha un cuore e sa mettersi a disposizione".


    Collegata alla vostra fondazione c'è anche la ARISLA.
    "Sì, è uno degli strumenti, dei "bracci armati" della nostra attività. La ARISLA (Agenzia di ricerca per la SLA) nasce per dare impulso alla ricerca di base, clinica e tecnologica di eccellenza nel nostro paese. Ci occupiamo di finanziare bandi di ricerca sul morbo di Gehrig, il nostro budget annuale è di circa un milione di euro, tutti devoluti con serietà e trasparenza in progetti scientifici".


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