Michele Nucci
La sfida del restyling del Dall'Ara: nuovo partner per il Bologna, ma servono i fondi
QUALI TEMPI E QUALI COSTI? - Il Bologna si candida con il nuovo Dall’Ara ad essere selezionato tra le città italiane che ospiteranno gli Europei del 2032 (insieme alla Turchia), ma è chiaro che la chiave per attuare il progetto saranno i fondi governativi per quella manifestazione. Senza quei soldi, il club rossoblù è ben lontano dalle ultime curve: il progetto prevede un profondo restyling del Dall’Ara (stadio edificato nel 1927), con annessa copertura totale e l’eliminazione delle strutture metalliche di Italia ‘90, portando l’impianto agli standard Uefa categoria 4 con oltre 30.000 posti di capienza e gli spalti più vicini al campo. In più, è prevista la costruzione di uno stadio temporaneo nella zona est della città (dove c’era Fico, ora Grand Tour Italia, il parco del cibo di Farinetti) per ospitare il Bologna durante lavori che durerebbero un paio d’anni. Il costo dell’opera (in ballo da tempo, tra restyling, cambi di programma e rinvii) è di circa 200 milioni di euro, il Comune di Bologna ne mette 40 e da tempo i rossoblù sono a caccia di partner per coprire una parte della loro quota, con il Governo come ultimo obiettivo. E la speranza di entrare negli stadi candidati per l'Europeo che per l'Italia saranno 5 o 6.
LE TEMPISTICHE - Meglio non darne, visto appunto la lunghezza della partita: si parla del nuovo stadio praticamente dall’arrivo di Saputo a Bologna. Di certo c’è che nell’estate 2025 al Dall’Ara ci sono già diversi concerti di primo piano programmati, da Cesare Cremonini e Vasco Rossi, quindi non ci sono lavori imminenti. Con uno stadio temporaneo che non ha ancora chiuso le sue pratiche e con fondi ancora da reperire, meglio tenere l’asterisco e non dare certezze. Se non quella, appunto, del nuovo partner Webuild.