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    La settima sinfonia dell'Inter è 'alla Allegri': il Toro non punge, Inzaghi viaggia a +5 su Conte

    La settima sinfonia dell'Inter è 'alla Allegri': il Toro non punge, Inzaghi viaggia a +5 su Conte

    • Alberto Cerruti
      Alberto Cerruti
    Avanti adagio, ma avanti. L’Inter batte 1-0 il Torino con un gol di Dumfries, infila la settima vittoria consecutiva, sesta senza incassare gol e chiude il girone d’andata con cinque punti più dell’anno scorso, quando era seconda e poi superò il Milan nella corsa allo scudetto. Sono numeri che fanno riflettere, anche se stavolta la squadra di Inzaghi gioca meno bene e soffre di più, vincendo di “corto muso” come piacerebbe ad Allegri. Lanciato a sua volta da due successi consecutivi, il Torino ha avuto il merito di mettere in difficoltà l’Inter, ma anche il demerito di non pungerla come avrebbe potuto e dovuto. Perché è vero che Handanovic è stato bravissimo a deviare la punizione di Lukic del possibile 1-1, ma il grande lavoro di Pobega e compagni in mezzo al campo non è bastato per liberare al tiro prima Sanabria e poi Warming. E così all’Inter è bastata un’azione in contropiede per fare la differenza, dimostrando ancora una volta che il risultato è più importante del bel gioco.    

    AVVIO GRANATA -  Il Torino può consolarsi soltanto con il fatto di avere spaventato la capolista, anche se alla distanza è emersa la concretezza dei campioni d’Italia che hanno chiuso meritatamente in vantaggio il primo tempo. L’accelerazione di Brekalo, che costringe subito Handanovic a una difficile deviazione in angolo, non è un lampo isolato perché subito dopo Bremer ha sulla testa il pallone del vantaggio che colpisce troppo debolmente favorendo il facile controllo del portiere nerazzurro. L’occasione migliore del primo tempo, però, non viene sfruttata da Pjaca il cui destro in corsa sfiora il palo, graziando Handanovic che non ci sarebbe mai arrivato.

    VIDAL PER LA CHAMPIONS -  Venti minuti senza nemmeno un tiro in porta fanno venire il forte sospetto che l’assenza dello squalificato Barella preoccupi anche in prospettiva Champions, visto che il centrocampista è stato espulso a Madrid e salterà anche la partita contro il Liverpool. Vidal, che fa le prove per sostituirlo anche in quella serata, non offre la stessa spinta, preferendo i tocchi orizzontali per Brozovic, il regista centrale tra Calhanoglu e i due esterni Dumfries e Perisic. E allora il gioco si sviluppa soprattutto a sinistra, dove l’Inter incomincia a fare la differenza sfruttando gli spazi lasciati su quella corsia da Djidji e Singo.

    CONTROPIEDE VINCENTE -  Come se in panchina ci fosse ancora Conte, dopo 20’ di attesa l’Inter si rende pericolosa con la prima azione in contropiede, liberando Bastoni che arriva davanti a Milinkovic-Savic ma spara alto. E’ il segnale della svolta, perché poi anche Brozovic ha sui piedi il pallone per segnare ma calcia troppo debolmente. Poco male, visto che il gol arriva poco dopo quando Perisic lancia lungo per Brozovic che allarga a sinistra per Dzeko il cui cross al centro, soltanto sfiorato dallo stesso Brozovic finisce a Dumfries che in corsa calcia alla perfezione di destro, mandando il pallone sul palo interno e quindi in rete, malgrado il disperato tentativo di deviazione del portiere granata. E una volta sbloccato lo 0-0 grazie al terzo gol in campionato dell’olandese, l’Inter va vicina al raddoppio con Lautaro, che però angola troppo il tiro. 

    SORPRESA WARMING -  Visto che il Torino offre più che fumo che arrosto, dopo il primo quarto d’ora della ripresa Juric gioca una carta a sorpresa, inserendo il ventunenne e semisconosciuto danese Warming al posto dell’irriconoscibile Sanabria. E poco dopo ecco altre forze fresche, con Rodriguez e Mandragora che rilevano Bongiorni e Pobega. Ma soprattutto ecco un Toro di nuovo aggressivo come all’inizio della partita, vicinissimo al pareggio con una punizione di Lukic che Handanovic devia in angolo con un grande intervento. Inzaghi capisce che sta rischiando e allora anche lui cambia qualcosa. Fuori l’impreciso Lautaro e il deludente Calhanoglu, tra l’altro ammonito e come diffidato assente nella prossima partita a Bologna, e al loro posto dentro Sanchez e Vecino. 

    PIU’ CAMBI CHE TIRI -  Sostituendo gli interpreti da una parte e dall’altra non cambia il senso della partita, in cui l’Inter fa troppo poco per raddoppiare mentre il Torino fa troppo poco per pareggiare. E così si vedono più cambi che tiri in porta. Juric, infatti, fa entrare anche Praet e Ansaldi che rilevano Brekalo e Aina, mentre Inzaghi rilancia D’Ambrosio e Sensi richiamando Dumfries e Vidal. L’ultima staffetta è quella tra Perisic e Dimarco, mentre l’ultima conclusione è di Sanchez, ma nemmeno lui inquadra lo specchio della porta. E così basta e avanza il gol di Dumfries per battere il Torino e continuare il volo verso lo scudetto.

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    INTER-TORINO 1-0, IL TABELLINO

    Inter (3-5-2): Handanovic; Skriniar, De Vrij, Bastoni; Dumfries (38' st D'Ambrosio), Vidal (38' st Sensi), Brozovic, Calhanoglu (24' st Vecino), Perisic (45' st Perisic); Dzeko, Lautaro Martinez (24' st Sanchez). A disposizione: Cordaz, Radu, Gagliardini, Kolarov, Ranocchia, Dimarco, Darmian, Satriano. All.: Simone Inzaghi

    Torino (3-4-2-1): Milinkovic-Savic; Djidji, Bremer, Buongiorno (20' st Rodriguez); Singo, Lukic, Pobega (20' st Mandragora), Aina (31' st Ansaldi); Brekalo (31' st Praet), Pjaca; Sanabria (14' st Warming). A disposizione: Gemello, Izzo, Zima, Zaza, Kone, Linetty, Rincon. All.: Juric

    Arbitro: Guida

    Marcatori: 30' Dumfries

    Ammoniti: Calhanoglu (I)
     

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