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    La Serie A non si ferma: la posizione di Draghi, il rischio porte chiuse e la decisione sul'obbligo vaccinale

    La Serie A non si ferma: la posizione di Draghi, il rischio porte chiuse e la decisione sul'obbligo vaccinale

    Ore convulse quelle che sta vivendo la Serie A. Discussioni, assemblee straordinarie e cabine di regia che determinano la prosecuzione serena o meno del campionato stesso. Ieri sera vi abbiamo documentato la situazione minuto per minuto, oggi a mente un po' più fredda facciamo una sintesi su vari aspetti legati a calcio e covid:

    LA LINEA GOVERNATIVA - Tra un CTS e un Ministro Speranza che spingono per rinviare alcune giornate, e una Lega Serie A che tiene la linea del "giochiamo e stiliamo un protocollo-lampo a prova di Asl", il Presidente del Consiglio Mario Draghi fornisce un prezioso assist ai club: come spiega la Gazzetta dello Sport, il premier fa orecchie da mercante a qualsiasi istanza rinvia-calcio perché acconsentire a un parziale stop dei campionati darebbe un segnale ben preciso alle altre attività lavorative del Paese. Un segnale di chiusura, che Draghi almeno per il momento non vuole dare.

    ESAME STADI - Intanto, la giornata di oggi costituirà un esame delicato per i 6 stadi in cui si giocherà regolarmente: Marassi per Sampdoria-Cagliari, Picco per Spezia-Verona, Olimpico per Lazio-Empoli, Mapei per Sassuolo-Genoa, Meazza per Milan-Roma e Allianz per Juventus-Napoli. Si tratta dell'esame delle mascherine: come fa notare il Corriere dello Sport, il Governo farà molta attenzione a come e quanto i tifosi rispetteranno gli obblighi di ffp2 indossata e di disposizione a scacchiera per massimo metà della capienza. Il rischio, in caso di mancato rispetto di tali norme, è di giocare le prossime partite a porte chiuse.

    OBBLIGO VACCINALE - Infine, la vexata quaestio che sta facendo il giro del mondo anche in altri sport (vedi Djokovic-Australian Open di tennis). I giocatori professionisti dovranno essere per forza vaccinati per poter giocare? Il Consiglio dei Ministri di ieri ha sancito l'obbligo di vaccino anti-covid per gli over 50. Chi gioca a calcio per mestiere, dunque, potrà continuare a giocare anche col green pass "base". In altre parole, i pochissimi non vaccinati tra gli atleti di livello potranno andare avanti ad allenarsi e giocare di tampone in tampone.

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